Dopo la paura per il contagio da coronavirus ed il ricovero al San Raffaele di Milano, Guido Bertolaso è tornato subito al lavoro. Il consulente all’emergenza coronavirus di Regione Lombardia oggi è stato presente all’inaugurazione del covid-center di Civitanova Marche ed ha mandato un messaggio a tutti gli italiani. Dopo aver evidenziato la difficoltà nella sua battaglia contro il Covid-19, l’ex numero uno della Protezione Civile ha spiegato: «Siamo ancora in piena epidemia, quindi l’appello che vi fanno tutti è assolutamente attuale: uscireste di casa se sapeste che fuori ci sta un terrorista con un mitra o se c’è un carro armato alla fine della strada che sta puntando il vostro palazzo? Non penso che uscireste di casa, penso che vi rifugereste nelle stanze più sicure. Qua c’è un nemico che è molto più pericoloso dei terroristi che hanno abbattuto le Torri Gemelle e dei carri armati che possono aver fatto danni in giro per il mondo, però non lo vedete».



BERTOLASO: “BATTAGLIA CON IL CORONAVIRUS E’ DRAMMATICA”

Non sono mancati i momenti di commozione, con Guido Bertolaso che si è commosso pensando alla nipote: «Chi l’ha vissuto sulla propria pelle vi può garantire che è drammatico: io per sette giorni mi sono domandato, “rifarò mai il bagnetto alla mia nipotina?”». «Faccio un appello a tutti i nostri concittadini: tenete duro, poi vediamo cosa deciderà il Governo ai primi di maggio, insieme alle Regioni, sperando ci sia un gioco di squadra e non un tana liberi tutti che sarebbe devastante», ha aggiunto Bertolaso, che ha poi messo in risalto: «I cittadini devono dimostrare quella grande fermezza d’animo e di nervi che tutti hanno dimostrato in questo periodo, siamo i più bravi al mondo a reagire alle situazioni di emergenza: non è finita l’emergenza, quindi per favore tornatevene tutti a casa».

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