Secondo Guido Bertolaso l’Italia sta andando verso la zona rossa. Intervenendo in conferenza stampa al Pirellone, il consulente della regione Lombardia ha spiegato: “A me sembra che tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa – le sue parole riportate da SkyTg24.it – la Lombardia – ha aggiunto – per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni ma non sono preoccupato per questa regione più che per altre”. L’unica soluzione alla pandemia è vaccinare: “È fuori discussione che bisogna vaccinare. Si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo rispetto a questa situazione. Bisogna andare a Bruxelles a battere i pugni“.
“Avrei molti motivi – ha continuato Guido Bertolaso – per essere avvilito e frustrato, a partire dall’andamento della pandemia, alle due province in zona rossa a tutti gli effetti, fino alle rianimazioni piene, compreso l’ospedale in Fiera che ha 57 ricoverati in terapia intensiva. Statistiche molto pesanti, oltre al sistema di prenotazioni che continuano a funzionare male”. Infine chiama a rapporto gli specializzandi a dare man forte alla campagna di vaccinazione: “La legge dice che gli specializzandi sono chiamati a fare vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo. Scriverò al Prefetto di Milano e gli chiederò di chiedere per la seconda volta, l’elenco degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BERTOLASO: “DA APRILE INONDATI DI VACCINI, MA C’È UN PROBLEMA DI BUROCRAZIA…”
Pochi vaccini e tanta burocrazia, questo in estrema sintesi quanto dichiarato durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica da Guido Bertolaso, ex numero uno della Protezione civile nonché consulente per l’emergenza sanitaria della Regione Lombardia. Bertolaso, che nella giornata di ieri ha ufficializzato la sua non candidatura alle prossime elezioni per il sindaco di Roma, sottolinea come a breve in Italia avremo ben cinque vaccini diversi, indicativamente attorno ad aprile, ma nel contempo, c’è una burocrazia che rallenta più del dovuto un’operazione che dovrebbe andare spedita, in maniera molto celere. “Dal mese di aprile saremo inondati dai vaccini – spiega l’ex numero uno della Protezione Civile – adesso arriva quello di Johnson & Johnson che è stato approvato dagli Stati Uniti poi si parla tanto dello Sputnik, tutti dicono che va bene. L’Ema farà delle verifiche e lo approverà. Nella peggiore delle ipotesi – aggiunge – ad aprile avremo cinque vaccini”.
BERTOLASO: “IN LOMBARDIA PRONTA APP PER DIGITALIZZARE LA BUROCRAZIA VACCINI”
Ma come detto sopra, c’è un problema non da poco di natura burocratica: “Ci saranno dei problemi di organizzazione legati alla burocrazia. Per ogni vaccino c’è un questionario di undici pagine da compilare, questo ci porterebbe a prolungare i tempi”. Di conseguenza la regione Lombardia sta cercando di anticipare i tempi con un’applicazione apposita che sostituisca il cartaceo (“Undici pagine per 60 milioni di vaccini sono davvero una cosa esagerata” ricorda ancora Bertolaso): “Per questo motivo dobbiamo digitalizzare tutto, Regione Lombardia si sta già muovendo per la realizzazione di un app”. E ancora: “Metteremo tutto in un modello informatico per vaccinare 145 o 150mila lombardi al giorno. Questi saranno più che sufficienti per fare quello che il governo ha detto”. Ad oggi sono circa 4.5 milioni gli italiani che sono stati vaccinati, come riferito dall’ultimo bollettino vaccino covid, e circa la metà sono operatori sanitari o socio sanitari. L’approvazione di Johnson & Johnson, ormai in arrivo, e quella di Sputnik V, il vaccino russo ritenuto da molti il migliore sulla piazza, dovrebbe dare la spinta decisiva alla campagna di vaccinazione.