E’ stata spiegata la ragione della presenza dell’ex numero uno della Protezione Civile, Guido Bertolaso, in Sicilia. Questi era stato avvistato lo scorso 27 maggio a Palermo, un pranzo in compagnia di Nello Musumeci, presidente siciliano, e Girolamo Turano, l’assessore regionale alle Attività produttive. Il Giornale di Sicilia aveva cercato di ricostruire gli eventi, ipotizzando un Bertolaso a capo della task force regionale covid al posto di Antonio Candela, finito negli scorsi giorni sotto inchiesta. Un’ipotesi che era però stata smentita poco dopo da Musumeci e successivamente dall’assessore alla salute, Razza, che nella giornata di ieri aveva spiegato e glissato: “Si trovava in Sicilia per ragioni di lavoro”. Ufficialmente, come si può leggere anche su una lettera con data 20 maggio, l’ex capo della Protezione Civile è stato invitato in Sicilia “partecipare ad una riunione inerente l’emergenza Covid-19”.
BERTOLASO IN SICILIA, FAVA: “GIOLITTI DICEVA…”
La visita di Bertolaso non è passata inosservata, in quanto, i confini regionali sono ancora ufficialmente chiusi, e in Sicilia vige l’obbligo di una quarantena di 14 giorni per tutti coloro che arrivano “dall’esterno”. Anche per questo il presidente dell’Antimafia Claudio Fava, ha commentato con parole dure la vicenda: “Giolitti diceva che ‘per gli amici le leggi si interpretano’ e oggi lo dicono anche Musumeci e Razza. Costretto, quest’ultimo, a smentire il suo stesso presidente pur di salvare la faccia. Infatti, se per uno Bertolaso era qui ‘per motivi personali’ e, quindi, avrebbe dovuto osservare la quarantena, per l’altro era qui per lavoro, pur di non ammettere l’evidenza”. Già perchè Razza e Musumeci si sono di fatto smentiti a vicenda, visto che, se per il primo (come si può leggere sopra), Bertolaso era in Sicilia per questioni lavorative, per il secondo, invece, si tratta di una visita “di cortesia”: “Sapevo che Bertolaso andava a Trapani dove ormeggia la sua barca – ha detto il governatore all’agenzia Agi – così ci siamo incontrati e abbiamo mangiato assieme qualcosa. Abbiamo affrontato tanti temi, ma mai parlato di affidargli il posto di Candela”.
“DARO’ UNA MANO PER ACCOGLIERE I TURISTI”
A cercare di uscire dall’empasse ci ha provato lo stesso ex capo della protezione civile, che ha commentato la vicenda dicendo: “In Italia se non si polemizza, non si riesce a dormire la notte”, aggiungendo di essere stato invitato in Sicilia per “studiare il modo migliore per consentire ai turisti di venire qui tranquilli e sicuri e ai siciliani di evitare di essere contaminati. Quindi sto dando una piccola mano a gestire questa situazione e ho rifiutato vitto e alloggio preferendo starmene sulla mia barchetta (ormeggiata a Trapani) facendo anche risparmiare qualche euro al contribuente siciliano”. Repubblica si domanda come mai la riunione non sia stata organizzata in videconferenza…