La Regione Lombardia rischia di tornare nell’incubo del Covid, seppure solo in zona gialla: a dirlo nelle ultime ore è stato Guido Bertolaso, commissario nominato dalla Giunta Fontana per la gestione della campagna di vaccinazione, che guarda con preoccupazione agli ultimi numeri del contagio e, pur senza evocare disastri, invita alla cautela e avverte che il cambio di colore e l’abbandono della zona bianca non sono affatto un’ipotesi così peregrina. Per questo, come riporta quest’oggi il ‘Corriere della Sera’, il parere di Bertolaso durante una recente diretta Facebook sulla pagina di “Lombardia Notizie” al momento è “nì”: la speranza di un’inversione di tendenza c’è ma i dati emersi dagli ultimi due bollettini epidemiologici parlano di una nuova ondata.
A preoccupare nelle ultime ore in Lombardia è infatti lo sfondamento deltetto dei mille casi di contagio giornalieri in tutto il territorio regionale: numeri che, a dire il vero, non si vedevano da tempo ma ampiamente prevedibili con l’arrivo dell’inverno; in termini percentuali si parla di circa un +70% di casi di contagio da Covid-19 nell’area della Grande Milano. Secondo il coordinatore della campagna vaccinale comunque “la Lombardia è una delle poche realtà che ancora tiene nell’ambito di quelli che sono i colori che contraddistinguono la valutazione dell’epidemia, la Regione è ancora bianca nel senso che non vi sono limitazioni particolari” aggiunge Bertolaso accennando ai numeri abbastanza buoni. “Ma vediamo che giorno per giorno, piano piano, si stanno incrinando”: dunque, è il ragionamento di Bertolaso, si sta rotolando verso una situazione che potrebbe cambiare da bianca a gialla.
BERTOLASO: “LOMBARDIA ZONA GIALLA? REGIONE TIENE, MA NON LO ESCLUDO…”
A corroborare questa preoccupazione, come detto, sono i dati emersi negli ultimi bollettini, senza contare la risalita del tasso Rt e soprattutto il caso di Milano che, per dimensioni e ovvie ragioni legate alla centralità del capoluogo e alla sua estensione demografica, fa registrare un vertiginoso aumento di positività rispetto alla scorsa settimana. Quarta ondata? No, ma poco ci manca: e non si sottovaluti nemmeno il dato relativo alle scuole del Milanese, con un boom di contagi nella fascia tra i 6 e i 13 anni e ben 114 classi (per un totale di oltre 2mila alunni) costretti a stare in quarantena. E nella sopra citata diretta Bertolaso ha preso atto del peggioramento del quadro epidemiologico lombardo, definito “inevitabile” come nello stesso periodo dell’anno scorso quando la nuova ondata coincise con l’arrivo del freddo.
“Quest’anno dobbiamo fronteggiare comunque una ripartenza della diffusione del virus che viene ancora controllata e frenata per fortuna da questa grandissima campagna di vaccinazione che siamo riusciti a promuovere in Lombardia” spiega il 71enne medico e funzionario capitolino, ribadendo anche a beneficio degli scettici che solamente l’imponente macchina della immunizzazione di massa sta aiutando il sistema sanitario a reggere, tutelando vaste fasce della popolazione. Ora non resta che vedere se effettivamente nei prossimi giorni ci sarà il temuto ritorno alla zona gialla che, come abbiamo imparato, scatta automaticamente quando l’incidenza dei casi nell’arco della settimana supera i 50 casi ogni 100mila persone e, contestualmente, se la percentuale dell’occupazione delle terapie intensive tocca i dieci punti (con i ricoveri medici sopra la quota del 15%). Al momento questi parametri non preoccupano in Lombardia, ma quel “nì” di Bertolaso suona come qualcosa in più di un campanello d’allarme.