Guido Bertolaso ha una strategia per accelerare i tempi delle vaccinazioni in Lombardia. Non a caso il leader della Lega, Matteo Salvini, in vista delle consultazioni col premier incaricato Mario Draghi ha spiegato che porterà sul tavolo il “modello Bertolaso”, che definisce «il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e delle vaccinazioni». Il consulente della Regione Lombardia per la realizzazione della campagna vaccini contro il Covid ha un obiettivo: vaccinare tutti i cittadini lombardi entro giugno. Per questo il governatore Attilio Fontana ha chiamato proprio l’ex capo della Protezione civile. L’idea per accelerare i tempi è di vaccinare una persona in soli 7 minuti.
Quindi, due minuti per l’accettazione, tre per l’anamnesi, due o tre per la somministrazione vera e propria del vaccino, al netto degli intervalli necessari. Poi un quarto d’ora per l’osservazione finale. Una sorta di staffetta per la quale c’è stata già una prova nel weekend, secondo quanto riportato da Il Giorno. L’obiettivo a livello quotidiano è di fare 5.500 vaccinazioni al giorno.
BERTOLASO, PIANO VACCINI LOMBARDIA DA RECORD
Le “prove” sono andate in scena negli spazi della Fiera Portello, che sono stati convertiti in ospedale già durante la prima ondata della pandemia Covid. Nello specifico, sabato e domenica a Milano è stato iniettato il richiamo a 2.360 operatori sanitari dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) che avevano ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer contro il Covid nel weekend del 16 e 17 gennaio. Quindi, come riportato da Il Giorno, quella che è andata in scena è stata una sorta di prova di questo modello per la vaccinazione di massa che Guido Bertolaso ha in mente. Così pensa di poter vaccinare 6,6 milioni di lombardi entro giugno. Ma quella prova è stata utile anche per capire quanto personale sarà necessario nei prossimi mesi proprio per raggiungere questo traguardo. Comunque in Fiera è stato allestito un percorso perfezionato per facilitare la velocità dei tempi. Deve essere garantito un flusso costante di persone senza code. Quindi, prima l’accoglienza con la Protezione civile, poi l’accettazione e la registrazione col personale sanitario, a seguire l’iniezione e infine il monitoraggio post-vaccinazione.