Bestemmie e scritte blasfeme sul led posizionato nella vetrina di un negozio islamico. I fatti risalgono alla notte tra sabato 21 e domenica 22 agosto 2021 e coinvolgono l’esercizio del signor Rejaul Haq, situato a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Come riferisce il Tg Regionale del Friuli-Venezia Giulia, l’uomo è un punto di riferimento per la comunità islamica del territorio, in quanto egli, oltre a essere commerciante ed essere titolare di un servizio di money transfer, è anche presidente del centro culturale islamico Baitus-Salat.



Una figura di spicco, insomma, che si è vista arrivare la polizia municipale a casa nella mattinata di domenica 22 agosto. Gli agenti intervenuti hanno avvisato Haq del fatto che sul led della vetrina per tutta la notte sono comparse e hanno continuato a scorrere senza soluzione di continuità scritte in lingua italiana, contenenti bestemmie e volgarità. Sconvolto per l’accaduto, il commerciante non ha potuto fare altro che sporgere denuncia contro ignoti, in quanto, a suo dire, qualcuno avrebbe crackato la password del wi-fi, riuscendo così a produrre le scritte oggetto di contestazione.



BESTEMMIE E SCRITTE BLASFEME IN VETRINA: LA PREOCCUPAZIONE DEL SINDACO

Come riporta ancora il Tg Regionale, il signor Haq ha affermato che “questi fatti sono ora strumentalizzati con il solo scopo di spaccare in due la città”, dicendosi convinto anche del fatto che quanto accaduto possa danneggiare l’iter per il suo ottenimento della cittadinanza.

Il primo cittadino del Comune di Monfalcone, Anna Maria Cisint, si è detta senza troppi giri di parole fortemente indignata per quanto si è verificato nella cittadina e ha esternato preoccupazione anche per il messaggio di istigazione comparso nei confronti dei cattolici. È stata la stessa donna a inviare due esposti alla Procura della Repubblica e al Prefetto, oltre ai verbali sanzionatori al titolare del negozio in via Duca d’Aosta. Si tratta di due multe per complessivi 300 euro: ovviamente, è già stato presentato ricorso da parte del negoziante, che imputa ad ignoti la responsabilità di quanto successo.