Citata varie volte nei vangeli degli apostoli Giovanni, Marco, Luca e Matteo, Betsaida fino agli anni 90 del secolo scorso era un mistero di cui si dubitava perfino della sua esistenza. Secondo Giovanni, che la situa a nord del lago di Tiberine al confine con la Galilea, qui vi nacquero Pietro, Andrea e Filippo. Di Betsaida parlano anche fonti risalenti all’imperatore romano Adriano e naturalmente anche l’antico testamento la cita, qua infatti si sarebbe recato re Davide per sposare la figlia del re di Gheshur di cui Betsaida era la capitale. Nel vangelo di Marco, qui Gesù guarì un cieco, per Luca è nelle vicinanze di Betsaida che venne compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ma già quando cominciarono ad arrivare i primi pellegrini cristiani nel medio evo di essa nessuna traccia, a parte il racconto di uno dei primissimi di essi, il vescovo bavarese Willibad che riferì di aver visto la chiesa di Pietro e di Andrea, costruita sulla loro abitazione. Solo negli anni 80 del secolo scorso scavi archeologi hanno portato dopo lunghe ricerche al ritrovamento delle rovine della città, quelle di epoca ellenistica romana. Solo più tardi, scavando ancora, sono stati portati alla luce resti dell’età del Ferro, quella dell’antico testamento.
LA CASA DEGLI APOSTOLI
Furono rinvenuti i resti di una porta civica dell’Età del Ferro (tempo della Bibbia ebraica) che hanno portato gli studiosi su un nuovo filone di ricerca. Infine, come annuncia adesso il sito israeliano Haaretz annuncia il nuovo, definitivo ritrovamento: la chiesa di Pietro e Andrea. Questo grazie al ritrovamento di monete d’argento di epoca bizantina, e alcuni resti risalenti a 550 anni dopo la vita degli apostoli. Secondo l’articolo, gli archeologi del Kinneret Academic College e del Nyack College di New York che hanno effettuato gli scavi nella Riserva Naturale di Bteikha, presso il Mare di Galilea, hanno trovato resti di una chiesa dell’epoca bizantina, come indica la presenza di tessere di mosaico. Il professor R. Steven Notley del Nyack College ha detto a Haaretz che “sono di mosaici murali e appaiono solo nelle chiese”. Il sito della chiesa in realtà è stato scoperto per la prima volta nel 2017, gli archeologi si dicono convinti che si tratti dei resti di un’antica città romana che una volta avrebbe potuto essere il villaggio di pescatori di Betsaida, noto nei Vangeli come patria degli apostoli Pietro, Andrea e Filippo. Ancora una volta le scoperte archeologiche in Palestina confermano dunque quanto scritto nei vangeli.