Biagio Chiariello, comandante dei vigili urbani del comune di Arzano, a nord di Napoli, è stato minacciato di morte negli scorsi giorni dalla camorra. Del caso se ne è occupato ieri sera la trasmissione Le Iene e stamane Storie Italiane su Rai Uno: “Il 7 marzo ho trovato questo cartello – racconta il capo della polizia municipale mostrando un fac simile di un cartello funebre – all’interno della sede del comando di Arzano con la data di decesso del 10 marzo, con un chiaro invito a ripetere non attività già portate a termine sul territorio di Frattamaggiore dove svolgevo lo stesso ruolo di comandante della polizia municipale, quindi a desistere, un invito a far desistere attività di contrasto al crimine e alla criminalità. le attività fatte su Arzano non si limitano solo al contrasto di occupazione abusive di case popolari, ma anche ad altri aspetti del territorio. Io sono qui dal 7 dicembre 2020 – ha proseguito – e abbiamo attivano la linea delle repressione di alcune arroganze che c’erano da tanti anni, c’era gente che occupava alloggi popolari abusivamente da 40 anni, ovviamente qualcuno se ne doveva occupare ma in tutti questi anni nessuno se ne è occupato”.
BIAGIO CHIARIELLO: “SUL BOSS SCARCERATO NEGLI SCORSI GIORNI…”
Negli scorsi giorni è stato scarcerato uno dei boss locali del gruppo camorristico 167: “Un po’ di preoccupazione c’è – ha proseguito Biagio Chiariello – perchè chi è stato scarcerato l’altro giorno è vicino ad una famiglia verso la quale sono stati attuati abbattimenti di case, demolimmo abitazioni realizzate abusivamente sotto porticati, attuando altri interventi contro l’abusivismo, il clima è un po’ teso su Azano”.
In collegamento dal comune a nord di Napoli anche Mimmio Ribio, giornalista che vive sotto scorta dopo essere stato minacciato anch’egli dalla camorra: “uno dei rass della camorra è stato scarcerato – ha ribadito – e c’è grande preoccupazione sul territorio proprio per questo motivo, è in corso da settimane una faida interna al clan della 167 che si è estesa a tutta l’area a nord di Napoli, la scarcerazione di personaggi importanti crea un grandissimo allarme sociale in questa città, tanto più che l’ultimo agguato di camorra oltre ad uccidere un reggente ha coinvolto anche quattro persone fra cui una in sedie a rotelle”.