La storia di Biagio Vitiello al centro della nuova puntata di Da Noi a Ruota Libera. Il ragazzo aveva 21 anni quando il 2 febbraio del 2015 tutto cambiò all’improvviso. “Vado a finire contro un albero in un incidente stradale. Fortunatamente avevo la cintura. Vengo trovato da una signora”, ha spiegato. Era sera tardi, c’era il ghiaccio sul terreno e il sinistro fu inevitabile. La signora, come un vero e proprio angelo custode, scelse di soccorrerlo standogli accanto e proseguendo a fargli tenere contatto con la vita. Una volta in ospedale infatti Biagio entra in coma. All’ospedale di Bologna viene sottoposto ad un intervento molto delicato. I medici chiamano i suoi genitori dicendogli che il figlio era morto.



Arrivati in ospedale gli comunicano che il figlio era sopravvissuto ma che sarebbe rimasto in sedia a rotelle. “Ho fatto una settimana e mezzo di coma e 10 mesi in ospedale”, ha spiegato il ragazzo. Appena risvegliato dal coma lo zio che aveva al suo fianco lo mise al corrente del fatto che fosse in ospedale. “Mi dissero che forse non avrei più camminato”, ha commentato.



La storia di Biagio Vitiello: il ricordo dei genitori

Guardandosi allo specchio per la prima volta Biagio Vitiello ha spiegato di essere rimasto letteralmente sotto choc: “Sono rimasto spaesato ma piano piano impari a conviverci”. Biagio perse la memoria e non sapeva neppure chi fossero i suoi genitori: “La prima volta che vennero a trovarmi, li guardavo ma non sapevo chi fossero, non li riconoscevo ma sentivo che quando venivano c’era un legame che andava oltre ogni cosa”.

Quando ha ripreso conoscenza ha compreso realmente chi fossero quelle persone: “Dopo ho collegato e ho capito perché stavo così bene con loro”. Mamma Cristina e papà Ubaldo hanno fatto il loro ingresso nello studio della trasmissione di Rai1 ed hanno ricordato quel 2 febbraio del 2015. “Non lo auguro a nessuno, ricordo di essere arrivato in ospedale e di essere stato un’ora e mezza senza avere notizie. La situazione era molto brutta”, ha detto il padre. “Quando l’ho visto volevo morire, era irriconoscibile”, ha aggiunto. Inizialmente potevano vederlo solo da un vetro: “Lo vedevo lottare tra la vita e la morte, alla fine ho fatto quella forte”, ha commentato la madre. Quando i medici hanno riferito loro della perdita di memoria del figlio, per entrambi è stato un duro colpo. “Dentro me ho sempre creduto che avrebbe ricominciato a camminare”, ha spiegato il padre.



L’angelo custode di Biagio

Quando Biagio Vitiello ha sentito di essere vivo, in cosa ha trovato la forza? “Pian piano ho preso consapevolezza di me stesso e del mio fisico”, ha ammesso. Dopo mesi di lotta è riuscito davvero a camminare. “La sua testardaggine lo ha premiato”, ha detto la madre. Oggi Biagio si sente cambiato e cresciuto. “Sono stato fortunato, aiutato chissà da quale angelo”, ha detto, “ma se avessi avuto una lesione midollare non avrei potuto camminare”.

La famiglia per lui è stata importantissima. Il suo angelo custode di quella notte è la signora Vincenza, la donna che lo ha aiutato la notte dell’incidente e che non aveva mai visto prima. La donna le ha voluto scrivere una lettera: “Ho ancora in mente il rumore della frenata ed il tonfo, poi il silenzio. Ho sentito un lamento ma c’era molto buio. Poi ho visto un ragazzo incastrato tra due alberi ed in quel momento ho pensato che poteva essere mio figlio…”. Il regalo per Biagio è stato “Le parole hanno un peso”, il nuovo singolo di Giovanni Caccamo.