Alla vigilia del ritorno in classe per la maggior parte delle Regioni (domani 13 settembre primo giorno di scuola, ndr) il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi promette che in questo terzo anno scolastico segnato dalla pandemia, «non si chiuderanno più interi istituti: La scuola sarà l’ultima cosa che chiuderà nel Paese. È scritto chiaramente nel decreto del 6 agosto, il 111: se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe. Non vedremo più intere Regioni con i plessi chiusi per il Covid. Abbiamo scelto un approccio strutturale per non tornare più in Dad», spiega Bianchi nell’intervista a “Repubblica”.

Immerso ancora nei nodi Green Pass, tamponi e vaccini, il sistema scuola si appresta al rientro in presenza nonostante l’incognita dell’evoluzione della pandemia nei prossimi mesi autunnali: il Ministro si dice comunque ottimista visto che il personale della scuola ha dimostrato «grande senso di responsabilità alla chiamata per il vaccino». Ad oggi il 93% di docenti e personale scuola è vaccinato, ma dati incoraggianti arrivano anche dagli studenti (gli unici che non hanno obbligo del Green Pass): «Due terzi, nella coorte 12-19 anni, sono alla prima dose. Tra i 16 e i 19 anni saliamo sopra il 70. Le scuole saranno sicure».

COME RIPARTE LA SCUOLA: IL PUNTO DEL MINISTRO

Il Ministro Bianchi risponde anche alle ultime polemiche legate al Decreto che introduce l’obbligo del certificato verde anche per tutti coloro che hanno accesso agli istituti scolastici, e infine il tema spinoso dei trasporti pubblici: «Dipende dagli enti locali, ma la ministra Gelmini ha stretto un rapporto diretto con le Regioni. E le prefetture hanno continuato a lavorare». Ai genitori dubbiosi e polemici sul nuovo obbligo del Green Pass, Bianchi replica «avere fiducia nella scienza e di agire pensando anche al benessere dell’intera comunità. Il Green Pass è una strada segnata». Spinosa la domanda posta da “Rep” sul nodo dell’aerazione delle scuole, dato che risulta ancora disarmante che dopo tre anni di emergenza Covid-19 bisogna ancora affidarsi alle finestre aperte in tutte le stagioni per far cambiare l’aria nelle classi: «Sull’avvio in sicurezza abbiamo messo 350 milioni di euro solo con il Decreto sostegni bis, non sono spiccioli. Ma gli edifici scolastici sono proprietà dei comuni e delle province, bisogna fare un lavoro con i proprietari degli edifici».