Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi parla del futuro prossimo della scuola, che dopo Pasqua riaprirà, a cominciare dai più piccoli, anche nelle zone rosse: “E’ l’idea che si ricomincia e si ricomincia dalla scuola – le parole dell’esponente del Miur parlando ai microfoni di SkyTg24 in merito a quelle regioni che hanno già riaperto in questi giorni gli istituti – la scuola non è l’ultima, ma la prima a riaprire. Questo è il segnale che dovevamo dare ed è arrivato: chiaro e limpido. In questi due giorni – ha aggiunto – le zone arancioni hanno riaperto lo avevamo detto da tempo, tutti lo sapevano non è un problema di oggi. Abbiamo, questo è un altro tema, molte scuole del nord che storicamente mancano di insegnanti e molta disponibilità di docenti al sud. E’ un problema che stiamo affrontando per trovare meccanismi permanenti nel tempo”.



Bianchi ha quindi confermato la volontà di riaprire le scuole dopo Pasqua anche in zona rossa: “Le scuole dopo Pasqua riaprono, le abbiamo già riaperte in questi giorni”. L’esponente del governo Draghi ha quindi ricordato come il tempo pieno sia “fondamentale” per gli studenti, aggiungendo che col “piano nazionale di rilancio e di resilienza, si esce dalle difficoltà innovando, un grande piano contro la povertà educativa”.



BIANCHI: “E’ DIRITTO DEI RAGAZZI ESSERE VALUTATI, IN ESTATE…”

La scuola 2020-2021 è stata in gran parte in Dad, così come avvenuto l’anno scorso, ma a differenza di quanto accaduto durante la scorsa annata, torneranno le bocciature: “Io credo sia un diritto dei ragazzi essere valutati ed è un dovere degli insegnanti. Non è un’ispezione, la valutazione è il modo per essere accompagnati e orientati. In Emilia Romagna abbiamo fatto scrutini ed esami col terremoto. I nostri insegnanti sapranno dare una valutazione tenendo conto della situazione pandemica”. La conclusione è dedicata alle scuola estiva, alla possibilità che gli studenti vadano a scuola in estate soprattutto per attività ricreative e senza obbligo di frequenza: “Si parte dai più fragili. Stiamo studiando un lavoro con gli enti locali per permettere a tutti, in particolare i più fragili, nelle zone più fragili, per fare esperienza di scuole estive. Dobbiamo aumentare questo intreccio con il territorio, troveremo il modo di ascoltare tutti, poi il governo si prende le proprie responsabilità ma credo tutti saranno disponibili a trovare le soluzioni migliori per i nostri figli”.

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