È polemica negli Usa su Scott Adams, l’autore del fumetto “Dilbert”, che ha definito la comunità nera come “un gruppo che pratica l’odio” e avere invitato i bianchi a “starne alla larga”. Le frasi, come riportato da Il Giornale, sono state pronunciate durante una diretta su YouTube. In passato, però, l’illustratore aveva già espresso delle posizioni razziste simili. È per questo motivo che i media che pubblicano la striscia comica in questi anni sono diventati sempre meno.
Adesso anche il Washington Post, il Los Angeles Times, il New York Times, il Boston Globe e tanti altri giornali hanno deciso di censurare il fumetto ambientato in un ufficio e incentrato sui vari aspetti del lavoro impiegatizio, del quale mette in luce i pro e i contro. Inizialmente la striscia comica era pubblicata su oltre 1000 testate in 65 nazioni e 19 lingue, con oltre 150 milioni di potenziali lettori. I canali di diffusione però si stanno via via dimezzando.
“Bianchi stiano alla larga da neri”, bufera su Scott Adams: la replica
Le dichiarazioni razziste di Scott Adams, il quale sostiene che “i bianchi debbano stare alla larga dai neri” e che “non ha più senso come cittadino americano bianco cercare di aiutare i cittadini neri”, non sono dunque passate inosservate negli Usa e le conseguenze sono state immediate. La maggior parte dei giornali che dava spazio tra le sue colonne al fumetto “Dilbert” ha infatti deciso di interrompere la pubblicazione. Una presa di posizione che non è andata giù all’autore.
“Accetto critiche soltanto da coloro che hanno visto il contesto completo delle mie dichiarazioni. Il resto di voi è in una bolla di notizie false, ma confido che lo sospettaste”, ha scritto su Twitter. Inoltre, ha ribadito che ha cercato solo di “consigliare alle persone di evitare l’odio”. Poi ha accusato i media di “minare la libertà di parola in America” e ha lanciato un sondaggio ai suoi followers, chiedendo loro se annulleranno i loro abbonamenti dopo la censura al fumetto.