ESCE LA “BIBBIA QUEER”, IL TESTO BLASFEMO PER GAY E MONDO LGBTQ

Si chiama “Bibbia queer” il nuovo saggio edito da EDB in Italia dove viene scandagliata e stravolta l’intera epopea delle Sacre Scritture di ebraismo e cattolicesimo, il tutto a “misura” di gay, trans e persone LGBTQ in generale. 34 autori tra studiosi, teologici e accademici discettano di “spiritualità” e puntano a riscrivere la bibbia definendo Dio e Gesù come dei personaggi queer, non disdegnando buone dosi di blasfemia accolte però con gaudio dalla galassia arcobaleno.



Ne parla oggi “Libero Quotidiano” che entra nelle pieghe del testo a cura di Mona West – reverendo donna e Ph.D. in Antico Testamento – e Robert E.Shore-Goss, anche lui reverendo ex gesuita e Ph.D. ad Harvard in Religioni comparate. Il tema centrale della “Bibbia queer” riguarda proprio la rilettura completa dell’Antico e Nuovo Testamento: attenzione però, non si tratta di una trattazione superficiale e quasi goliardica dei personaggi della Bibbia in “salsa” LGBTQ, bensì di un saggio serio che pensa davvero di interpretare correttamente la Bibbia attaccando la differenza sessuale, il presunto patriarcato e ogni possibile presunta discriminazione di genere.



LA DIFFERENZA TRA LA “BIBBIA PER GAY” E LA VICINANZA REALE DELLA CHIESA (CHE NON ESCLUDE)

«La Bibbia queer è un catechismo per tutti i soggetti marginalizzati, esclusi e oppressi», scrivono gli autori nelle pagine del testo lungo ben oltre 1000 pagine. È un saggio di chiara ispirazione “woke” teso a riscrivere la realtà con altre categorie, pretendendo di stravolgere l’intera religiosità cristiano-ebraica: «Dio stesso è queer, è strambo, poliamoroso, scandaloso nel senso etimologico del termine, perché pone inciampi al nostro cammino troppo lineare e rettilineo». Non solo, la Bibbia queer arriva a ribaltare il concetto stesso di Gesù e della Trinità, in quanto «scardina la binarietà, ogni binarietà, compresa la sessualità maschile su cui si regge il modello della famiglia patriarcale».



Secondo i teologi “arcobaleno”, Dio è come un padre ma è anche una madre, «che ama un figlio tramite un “terzo incomodo” che tra l’altro è femminile in ebraico, neutro in greco e maschile in latino. Le raffigurazioni della Trinità la fanno apparire come una drag queen, ritratta con tre volti femminei ma barbuti». Nella trattazione delirante si arriva anche a definire Gesù come un «queer testimone di un Dio queer» per ribaltare la società e cambiarla radicalmente. Per accompagnare e includere tutti il paradosso è la formulazione di una “nuova religione” che riscrive le precedenti, con la pretesa di insegnare la verità: un concetto così lontano, quello della “Bibbia queer” rispetto all’apertura che la Chiesa Cattolica di Papa Francesco continua a ricalcare nel complesso dialogo con le persone LGBTQ che si interessano al cattolicesimo. Nella recente intervista al Tg1, il Santo Padre a domanda specifica sui fedeli omosessuali ha spiegato con chiarezza: «Quando io dico tutti, tutti, tutti, sono le persone. La Chiesa riceve le persone, tutti e non si domanda come sei. Poi dentro ognuno cresce e matura nella sua appartenenza cristiana. E’ vero che oggi è un po’ alla moda parlare di questo. La Chiesa riceve tutti. Un’altra cosa è quando ci sono delle organizzazioni che vogliono entrare. Il principio è questo: la Chiesa riceve tutti coloro che possono essere battezzati. Le organizzazioni non possono essere battezzate. Le persone sì».