Cosa sappiamo finora degli affidi illeciti a Bibbiano? Il caso si è aperto il 27 giugno, quando i carabinieri di Reggio Emilia hanno posto agli arresti domiciliari 18 persone, tra cui il sindaco della città. E questo nell’ambito di una inchiesta su un presunto traffico di minori, chiamata “Angeli e Demoni”. Dalle indagini è emerso un presunto e illecito sistema di gestione dell’affidamento dei minori. L’ipotesi è che funzionari pubblici, assistenti sociali, medici e psicologici – gravitanti attorno ai servizi sociali dell’Unione Val d’Enza – abbia manipolato le testimonianze dei bambini e cercato in maniera sistematica di sottrarli alle loro famiglie in difficoltà per affidarli ad amici e conoscenti, dietro pagamento. Come riportato da SkyTg24, all’indomani degli arrestati sono stati diffusi alcuni dettagli sulle pratiche poste in essere dagli indagati per creare “prove” contro i genitori naturali. Ad esempio, sarebbe stata usata una “macchinetta della verità” a impulsi elettromagnetici per indurre falsi ricordi nei bambini. Poi è emerso che si trattava di un apparecchio usato in psicoterapia per mandare stimoli acustici e tattili ai pazienti, non di una macchina per l’elettroschock. Inoltre, avrebbero modificato i disegni a sfondo sessuale.



BIBBIANO, AFFIDI ILLECITI BAMBINI: COSA È SUCCESSO

L’ipotesi degli inquirenti è che i bambini, una volta sottratti alle famiglie, venivano inseriti all’interno di un percorso gestito dalla onlus “Hansel e Gretel”. Si tratta di un centro privato specializzato in abusi su minori. È gestito da Claudio Foti e sua moglie, Nadia Bologni, entrambi psicoterapeuti e indagati. Tra loro ci sono anche la dirigente dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val D’Enza, Federica Anghinolfi, e l’assistente sociale Francesco Monopoli, che avrebbero gestito il sistema di affidi illeciti, e il sindaco Andrea Carletti, che è indagato per abuso d’ufficio e falso, quindi non è coinvolto in crimini contro minori. Per gli inquirenti, omettendo di effettuare una procedura a evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di psicoterapia, che aveva un importo superiore a 40mila euro, il sindaco ha procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla onlus. Questa avrebbe ricevuto compensi di circa 135 euro a seduta, a fronte della media di 60-70 euro e nonostante il fatto che l’Asl poteva farsi gratuitamente carico del servizio. Si parla dunque di un danno erariale che si aggira sui 200mila euro.



GLI INDAGATI: NUOVE ACCUSE PER CLAUDIO FOTI

Quando è uscita la notizia dell’indagine molte famiglie a cui erano stati sottratti i bambini sono uscite allo scoperto. Nel frattempo è montata l’indignazione dell’opinione pubblica. Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha mandato gli ispettori presso il tribunale dei Minori e la procura di Reggio Emilia, mentre oggi il governatore Stefano Bonaccini ha chiesto l’istituzione di una Commissione regionale d’inchiesta. Intanto il numero degli indagati è salito a 29, mentre il Riesame ha revocato gli arresti domiciliari a Claudio Foti per la mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Per lui quindi solo l’obbligo di dimora a Pinerolo, in Piemonte. Ma è di poche ore fa la notizia di nuovi guai all’orizzonte per lo psicoterapeuta. Ora si ritrova infatti indagato, come riportato dal Resto del Carlino, per maltrattamenti in famiglia, in particolare nei confronti della moglie e dei figli. Le indagini comunque proseguiranno ancora per molti mesi, quindi non si chiuderanno prima dell’autunno, stando a quanto spiegato da Marco Mescolini, procuratore capo di Reggio Emilia.

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