La trasmissione Storie Italiane, riparte oggi riaccendendo i riflettori sul caso di Bibbiano che da qualche mese occupa le principali pagine di cronaca. “Sulle mostruosità di Bibbiano andremo fino in fondo, superando omertà, silenzi e insabbiamenti”, ha tuonato nelle passate ore l’ex vicepremier Matteo Salvini in piazza Braglia a Vignola. L’inchiesta sul presunto traffico di affidi illegali di minori strappati con l’inganno alle proprie famiglie di origine, partita dall’estate dello scorso anno, è giunta ad un momento cruciale con vari arresti aprendo ad un quesito importante: tutto ciò accadeva solo a Bibbiano? Ma è così semplice togliere un bambino al proprio genitore? Se lo è chiesto Eleonora Daniele prima di riproporre le conversazioni tra una bambina e la psicoterapeuta: “Non mi ricordo perchè non li posso più vedere, una volta ho visto mio padre ma poi non l’ho più visto… io non ho mai detto che non volevo più vedere […] Poi mi hanno detto che non potevo più rivederlo…”, dice la piccola ribadendo con fermezza la volontà di riabbracciare i genitori. La psicoterapeuta però replica: “Tu eri contenta quando ti hanno detto che non avresti più rivisto tuo papà, ti ricordi?”.



CASO BIBBIANO, PARLANO MOIGE E ASSISTENTI SOCIALI

Ad intervenire nel corso della trasmissione di Raiuno il legale dei casi di Bibbiano che ha parlato delle modalità con le quali avvenivano i colloqui tra i bimbi e gli psicoterapeuti. Si tratta di una tecnica definita “falso ricordo”, studiata a livello internazionale “una suggestione che ti viene, ti suggestionano e alla fine credi di essere tu a non ricordare”, ha spiegato l’avvocato commentando questa tecnica. Ma quanti bimbi sono stati strappati in questo modo? “Non ci sono dati ufficiali ed è molto grave per uno stato di diritto, manca una banca dati mai istituita”, è emerso. Ad intervenire in studio nel dibattito anche il direttore del Moige, Antonio Affinita: “ci troviamo davanti ad abusi evidenti ed assenza di dati, tutti spezzettati singolarmente in ogni comune, dobbiamo denunciare la situazione”, ha tuonato, parlando di “sistema criminale”. Importante l’intervento dell’assistente sociale che ha commentato: “è un problema che segnaliamo anche noi da tempo, il nostro obiettivo è tutelare i bimbi all’interno della propria famiglia perchè è quello che dice la legge. Questo metodi interrogare i minori è scorretto”.

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