Il caso Angeli&Demoni, che ruotava attorno ad alcuni affidamenti illeciti a Bibbiano, nella Val d’Enza, si è concluso, tra gli altri, con la condanna a 4 anni nei confronti di Claudio Foti, psicoterapeuta che fondò l’associazione Hansel & Gretel al centro dello scandalo. Accusato di aver causato gravissimi danni psicologici ad una ragazza di 17 anni che era stata affidata alle sue cure dal Tribunale di Bologna dopo che aveva denunciato degli abusi subiti da piccola. Secondo l’accusa, che si basò su una consulenza esterna, Foti avrebbe traviato la ragazzina con le sue domande facendole sorgere tutta una serie di preoccupanti problemi psicologici. Il caso Bibiano in parte si basò anche su quella consulenza che ora è finita al centro di un manifesto a favore del terapeuta.



Bibbiano: il documento dei 130 psicoterapeuti pro Foti

A discolpare Claudio Foti, accusato per il caso di Bibbiano, è un documento firmato da 130 psicoterapeuti che criticano l’operato del consulente del PM. Preoccupati non tanto dal processo, su cui non si esprimono, parlano soprattutto della “deriva antiscientifica che mette in pericolo l’esigenza di migliaia di operatori che hanno bisogno di svolgere la propria attività in condizioni di serenità, e migliaia di pazienti che hanno bisogno di credere in una prassi clinica affidabile, governata dallo scrupoloso rispetto delle conquiste della scienza e della professione”.



“Dopo quell’incontro”, tra Foti e la ragazzina finita al centro della consulenza del PM di Bibbiano sul caso Angeli&Demoni, “nessun altro colloquio si è tenuto, né è stato dato riscontro di cure intraprese dalla paziente successivamente alla diagnosi”, ignorando inoltre il passato della 17enne. Citano gli abusi subiti a 4 anni, la violenza a 13, la separazione difficile dai genitori, peraltro violenti, e tutta un’altra serie di 12 comportanti che i consulenti non hanno considerato nella diagnosi e che, invece, “e si collocano con forza causale nella eziopatogenesi del disturbo di personalità borderline o del disturbo depressivo con ansia”. Concludendo i terapeuti hanno sottolineato che l’accusa mossa a Foti per il caso Bibbiano, “è un’affermazione totalmente priva di fondamento dal punto di vista scientifico (..) frutto di un processo antiscientifico ed aprioristico“.

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