Lo psicoterapeuta Claudio Foti, finito a processo nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni“ sui presunti affidi illeciti a Bibbiano e nella Val d’Enza, è stato assolto in appello dopo una condanna a 4 anni di reclusione in primo grado. Una sentenza che, ha dichiarato il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci, non demolisce l’impianto delle indagini e la genuinità dell’attività della Procura che ha portato altre 17 persone alla sbarra. Pablo Trincia, il giornalista autore del podcast Veleno, ha parlato dell’esito del secondo grado per Foti e dell’intero caso in una recente intervista rilasciata a La Verità, ribadendo il suo punto di vista sulla vicenda e sottolineando il peso del pregiudizio in tema di accertamento nei casi di minori presunte vittime di abusi in famiglia.
“Qui c’è un modo di lavorare di operatori del settore animati da un pregiudizio. Il presupposto è sempre quello: ‘Sono avvenute delle violenze’. È un pregiudizio comune. Quando c’è un bambino in situazioni difficili, gli addetti ai lavori che interrogano i bambini dovrebbero adottare cautele ben descritte nel protocollo conosciuto come Carta di Noto (…). In un’intercettazione relativa a Bibbiano, l’assistente sociale si soffermava ossessivamente sul sesso interrogando un bimbo che non ne parlava assolutamente. L’ideologia di questi operatori postula cioè che il numero di bambini oggetto di violenze ses- suali sia infinitamente superiore a ciò che noi possiamo percepire (…). Siamo in presenza di un chiaro pregiudizio“.
Pablo Trincia: “Sinistra ambigua su Bibbiano, anche di fronte a trascrizioni di messaggi devastanti”
Secondo Pablo Trincia, come dichiarato dall’autore di Veleno a La Verità, a destra e sinistra non sono mancate le strumentalizzazioni del caso Bibbiano. “Non è il mercato degli affidi (…). E la sinistra, mi spiace dirlo, ha avuto un atteggiamento molto molto ambiguo anche di fronte a trascrizioni di messaggi devastanti. Atteggiamento inqualificabile in una Regione dove molti consiglieri di maggioranza mi hanno attaccato apertamente“.
L’assoluzione di Foti, secondo Trincia, non cambia nulla davanti al dramma vissuto dalle famiglie catapultate in un inferno di accuse e separazioni: “Chi conosce la storia, sa che c’è ancora un processo con un sacco di capi di accusa. Gli scambi dei messaggi emersi nelle carte del processo sono devastanti. Di ciò che poi deciderà la magistratura non frega quasi nulla, a me. Non ho bisogno del giudizio per leggere quelle cose e per comprendere il male che hanno subito tante famiglie innocenti. (…) Spero che la magistratura vada fino in fondo. Le cose le conosciamo in presa diretta. Il materiale sta tutto dentro la mia inchiesta Veleno“. Trincia ha commentato così la sentenza di secondo grado nel processo a Claudio Foti, che promosse una raccolta firme contro il suo podcast: “Si parla di un singolo caso che riguarda una singola ragazza. Non conosciamo le motivazioni e ci sarà probabilmente un terzo grado di giudizio“.