Andrea Carletti torna libero: il sindaco di Bibbiano, per la Cassazione, «non poteva essere arrestato». Revocati i domiciliari al primo cittadino del comune in provincia di Reggio Emilia, sottoposto all’obbligo di dimora nell’ambito dell’inchiesta sugli affidi illeciti dei minori. La conferma è arrivata dal deputato Pd Andrea Rossi: «Mi sono massaggiato con i legali di Carletti che hanno confermato la notizia». Come riporta Il Giornale, il sindaco resta indagato per abuso d’ufficio. Dopo sei mesi ai domiciliari, Carletti torna ad avere piena libertà: per i giudici della Cassazione non sussistono le condizioni per l’arresto e quindi per una misura cautelare nei suoi confronti. Sospeso da primo cittadino su decisione del Prefetto e autosospeso dal Partito Democratico, il 47enne potrà affrontare a piede libero il processo insieme agli altri indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Reggio Emilia, evidenzia l’Ansa.



BIBBIANO, SINDACO ANDREA CARLETTI TORNA LIBERO

Arrivano le prime reazioni politiche dopo la sentenza della Cassazione, con i fatti di Bibbiano che sono finiti al centro della campagna elettorale in vista delle elezioni in Emilia-Romagna. Soddisfazione in casa Partito Democratico, ecco le parole di Emanuele Fiano: «La Cassazione ha stabilito che non ci sono mai state le condizioni per l’arresto del sindaco di Bibbiano. Annullata di conseguenza ogni misura cautelare nei confronti di Andrea Carletti. La giustizia prima o poi arriva…». Queste le parole di Elena Carletti: «Sarà opportuno attendere la fine di questa dolorosa vicenda su cui si è scritto e detto tanto, troppo, senza sapere nulla». Così, infine, Marco Di Maio di Italia Viva: «Per l’opinione pubblica il processo si era già celebrato sui media e condotto dalla suprema corte dei social, a colpi di cattiverie, falsità, odio. A proposito di garantismo. E ora, parlateci di Bibbiano».

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