Un bicchiere d’acqua negato da un bar ha scatenato l’ira di un 61enne di Treviso che ha defecato di fronte allo stesso esercizio, per poi rubare del vino e aggredire uno dei titolari. Una vicenda assurda raccontata dai colleghi di TrevisoToday, che narrano appunto la storia di questo uomo trevigiano, senza fissa dimora, che ha reagito in maniera folla ad una negazione di un barista. Oltre ad aver espletato i propri bisogni di fronte al bar, due giorni dopo è tornato per rubare un cartone di vino, dopo di che ha preso una catena ed ha colpito uno dei due baristi al braccio sinistro, al fianco destro, alla schiena e alla guancia destra.
Una serie di azioni sconsiderate che hanno portato lo stesso senzatetto ad essere accusato di Imbrattamento, furto e lesioni aggravate. Il 61enne tra l’altro non è nuovo alla giustizia, visto che in passato era già stato condannato a quattro anni e due mesi per truffe online, oltre ad aver all’attivo due processi per aver danneggiato 40 auto parcheggiate e aver dato di matto durante la visita medica per la patente.
DEFECA DAVANTI AL BAR PER BICCHIERE D’ACQUA NEGATO: LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
I fatti sono accaduti di preciso al bar “B&B” di via Ronchese a Treviso, dove lo stesso senzatetto è apparso evidentemente “su di giri”, come scrive TrevisoToday, in quanto alla sua richiesta di avere un bicchiere d’acqua si è sentito opporre uno sprezzante diniego. Il 61enne deve aver avuto quasi sicuramente diversi bicchieri di alcool in corpo, e subito dopo essersi allontanato dall’esercizio commerciale senza battere ciglio, si è fermato nei pressi del porticato che si trova davanti al locale pubblico, si è quindi calato i pantaloni, e si è sfogato, defecando un po’ ovunque, prima di andarsene. Due giorni dopo, come scritto sopra, si è quindi ripresentato allo stesso bar, non contento, e questa volta ancora più infuriato. Ha infatti rubato del vino ed ha poi preso una catena di una bicicletta per poi scagliarsi su uno dei due titolari procurandogli una serie di lesioni che i sanitari hanno giudicato guaribili in 10 giorni.