Chi era Bice Valori: la sua carriera tra teatro, televisione e cinema

Bice Valori è stata una celebre attrice e comica del piccolo e del grande schermo, dove ha fatto della simpatia e dell’umorismo la propria cifra stilistica. Si è diplomata presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma e, successivamente, ha conseguito la Laurea in Lettere presso La Sapienza. La sua attività artistica è iniziata in radio dove, tra il 1949 e il 1951, prese parte al cast della celebre rivista radiofonica La bisarca di Garinei e Giovannini. Ha poi prestato il volto in alcune opere teatrali, come in La dodicesima notte di William Shakespeare, per poi approdare nel teatro di rivista dall’inizio degli anni ’50.

Il 1964 è l’anno in cui diventa popolare il sceneggiato Rai Il giornalino di Gian Burrasca, sceneggiato e diretto da Lina Wertmüller. Negli anni diventa un’affermata attrice nei varietà, grazie soprattutto alla sua spiccata verve e al suo carattere spumeggiante ed ironico. Ricchissima anche la sua carriera nel cinema. Nel 1967 recita sul set de La bisbetica domata di Franco Zeffirelli, l’anno successivo ne Il medico della mutua di Luigi Zampa, con protagonista Alberto Sordi.

Bice Valori: l’amore con Paolo Panelli e la morte a soli 52 anni

La vita di Bice Valori è stata attraversata dalla conoscenza e dalla successiva storia d’amore con Paolo Panelli, anch’egli attore e comico. I due si conobbero in Accademia e, dopo quel primo incontro, instaurarono un longevo e trionfale sodalizio artistico che li vide fianco a fianco in numerose collaborazioni. La coppia si sposò nel 1952 e dal loro matrimonio nacque una figlia, Alessandra Panelli. Assieme al marito Paolo, ha lavorato nel varietà televisivo Speciale per noi del 1971, insieme anche ad Aldo Fabrizi e Ave Ninchi.

Bice Valori si è spenta il 17 marzo del 1980 a Roma a soli 52 anni di età (era nata il 13 maggio 1927), in seguito ad un tumore. Il suo ricordo è impresso nella mente di un’intera generazione, che si è divertito guardando i suoi divertenti sketch ed apprezzando la sua innata verve ironica e la sua spiccata e multiforme personalità.