Mario Del Pero, docente di storia internazionale presso l’istituto “Sciencespo” di Parigi, è intervenuto ai microfoni di Sky Tg 24 “Seven” per analizzare la situazione politica negli USA, con particolare riferimento alle recenti mosse varate dal presidente Joe Biden ,il quale ha annunciato di volere spendere nel 2022 6mila miliardi di dollari per l’America, budget che dovrà ora ottenere l’approvazione da parte del Congresso. Tale importo porterebbe la spesa federale ai livelli più alti dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, con il debito pubblico che schizzerebbe ai massimi storici (120%).



Secondo Del Pero, “vi è la voglia di sfruttare questa occasione per cercare di correggere le diseguaglianze molto marcate presenti negli Stati Uniti e ammodernare il Paese, attualmente arretrato in termini di strutture. C’è però il rischio di essere coinvolti in una spirale inflazionistica”. Una battaglia che passa anche dalla Corporate Tax: “I repubblicani hanno l’idea che le tasse non vadano toccate laddove siano state soggette a tagli forti. Biden sta promuovendo aperture al riguardo, perché si rende conto che su quella linea, a partire dalla Corporate Ttax sui profitti d’impresa, vi è una forte unità repubblicana”.



BIDEN E I RAPPORTI CON CINA E RUSSIA

Il professor Del Pero, ai microfoni di Sky Tg 24 ha successivamente commentato il decreto firmato da Biden, con il quale dal 2 agosto vigerà il divieto per tutti i cittadini statunitensi di investire nelle aziende cinesi specializzate nella tecnologia di sorveglianza: “Vi è la volontà di continuare una linea di contenimento o di riduzione del peso della Cina nelle dinamiche economiche globali – ha commentato l’esperto -. Quindi si vogliono ridurre gli investimenti cinesi negli Stati Uniti, agendo per punire pratiche commerciali ritenute scorrette, financo piratesche”. In merito alle tensioni con la Russia, invece, Del Pero ha rimarcato come vi sia, da un lato, l’avversione ideologica nei confronti della Russia autoritaria e del suo leader, che Biden ha scelto di cavalcare. Dall’altro, però, più di Trump il presidente ha aperto alla Russia per riattivare un negoziato sul nucleare. Il prossimo incontro tra Putin e Biden potrebbe pertanto anche partire con fuochi d’artificio, ma su alcuni dossier il dialogo c’è.

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