Joe Biden è pronto a negoziare con la Russia un nuovo accordo sul controllo delle armi nucleari che sostituisca il New Start alla sua scadenza, nel 2026. Ad affermarlo è lo stesso presidente degli Stati Uniti in occasione della Decima conferenza del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp). Ma le trattative, precisa l’inquilino della Casa Bianca, «richiedono la volontà di operare in buona fede». Il riferimento è chiaramente alla guerra in Ucraina, che «ha infranto la pace in Europa e rappresenta un assalto all’ordine internazionale».



L’auspicio del presidente degli Stati Uniti è che la Russia dimostri «di essere pronta a riprendere il lavoro sul controllo delle armi nucleari con gli Stati Uniti». Una fonte del ministero degli Esteri russo ha però espresso perplessità riguardo la proposta americana: «Si tratta di una dichiarazione seria o il sito web della Casa Bianca è stato hackerato? Se questa è ancora un’intenzione seria, con chi intendono discuterne esattamente?», ha dichiarato alla Reuters una fonte del ministero. Ma anche il Cremlino comunque ritiene sia necessario negoziare, come affermato a giugno.



PUTIN “NESSUN VINCITORE IN GUERRA NUCLEARE”

«Non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare, conflitto che non dovrebbe mai scatenarsi», la premessa di Vladimir Putin in un messaggio ai Paesi che partecipano alla conferenza sul Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp), aperto dal segretario generale Onu, Antonio Guterres, con un monito drammatico sul rischio di guerra nucleare. «Siamo per la parità e sicurezza indivisibile per tutti i membri della comunità mondiale», aggiunge il presidente della Russia. Joe Biden dal canto suo ha ricordato che anche al culmine della Guerra Fredda, Usa e Russia hanno lavorato insieme «per sostenere la responsabilità comune di garantire la stabilità strategica». Mallory Stewart, assistente del segretario di Stato per il controllo degli armamenti, all’inizio di giugno ha affermato che Washington vorrebbe mantenere le restrizioni sulle armi nucleari, come previsto dal New Start, Inoltre, il nuovo accordo dovrebbe tenere conto non solo dei missili balistici intercontinentali, ma anche dei proiettili con una portata più breve. Un’apertura era arrivata dal portavoce presidenziale Dmitry Peskov, convinto dell’importanza per la sicurezza globale, e dall’ambasciatore russo in Usa Anatoly Antonov che premeva per l’apertura dei negoziati.



COSA SONO NEW START E TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE NUCLEARE

Cosa prevede il New Start? Russia e Stati Uniti hanno firmato il trattato l’8 aprile 2010 a Praga. L’accordo, che aveva una validità di 10 anni, è stato esteso lo scorso 5 febbraio 2021 con validità fino al prossimo 4 febbraio 2026. Noto anche come New Strategic Arms Reduction Treaty, il trattato prevede la riduzione a 1.500 unità delle testate nucleari, un limite di 700 vettori nucleari tra missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti. Invece il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), sottoscritto da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica il 1° luglio 1968 ed entrato in vigore il 5 marzo 1970, si fonda su tre principi: sisarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare. Francia e Cina (che possiedono armi nucleari) vi aderirono nel 1992, invece la Corea del Nord lo sottoscrisse nel 1985 ma si ritirò definitivamente nel 2003, alla luce del sospetto di costruire ordigni atomici e al rifiuto di ispezioni. Attualmente sono 191 gli Stati firmatari. Il trattato proibisce agli Stati firmatari «non-nucleari» di procurarsi tali armamenti, invece quelli «nucleari» non possono trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi. Infine, il trasferimento di tecnologie nucleari per scopi pacifici (come la produzione elettrica) va eseguito sotto il controllo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).