Joe Biden apre all’uso delle armi nucleari in circostanze estreme innalzando la tensione con la Russia. Il presidente degli Stati Uniti lascia aperta la possibilità di usare le armi atomiche come deterrente all’uso di armi convenzionali, non solo a quelle nucleari. Lo rivela il Wall Street Journal, citando fonti dell’amministrazione Usa e spiegando che ha abbraciato questa idea di lanciare questa minaccia, superando le promesse fatte in campagna elettorale. Dunque, Washington aprirebbe all’ipotesi del first nuclear strike, noto anche come “attacco nucleare preventivo” che risale ai tempi della Guerra Fredda, secondo cui il nucleare verrebbe usato anche in altre circostanze. Dunque, un primo attacco, se riuscito, paralizzerebbe i russi e il loro missili pronti per il lancio impedendo di prepararne altri per un contrattacco, prendendo così di mira le scorte nucleari e le strutture di lancio del nemico.
Ma durante la sua campagna presidenziale Joe Biden aveva garantito che l’unico obiettivo dell’arsenale nucleare americano sarebbe stato quello di fare da deterrente ad un attacco nucleare nemico. Ma sarebbe stata la pressione degli alleati, di cui vuole mantenere il ruolo di guida, a spingere il presidente Usa a questo cambio di rotta. Secondo il quotidiano americano, è una formulazione attentamente studiata per lasciare aperta la possibilità che le armi nucleari vengano usate in “circostanze estreme” per scoraggiare anche attacchi nemici convenzionali, biologici, chimici, forse anche informatici.
PRESSIONE ALLEATI DIETRO CAMBIO DI ROTTA
Questa decisione sarebbe stata presa all’inizio di questa settimana e arriva in un momento in cui Joe Biden sta provando a mantenere compatto il fronte occidentale contro il presidente russo Vladimir Putin, con l’Europa che sarebbe preoccupata del possibile ricorso di Mosca ad armi chimiche e biologiche. Alcuni funzionari dell’amministrazione Biden dicono, tuttavia, che la sua decisione non interferisce con il suo obiettivo a lungo termine di ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dalle armi nucleari, ma riflette la necessità di consolidare il sostegno degli alleati di fronte alle minacce russe e cinesi in aumento. Durante la Guerra fredda, gli Stati Uniti si erano riservati il diritto di usare le armi nucleari in risposta ad una attacco convenzionale per compensare il vantaggio numero del blocco sovietico per quanto riguarda tali forze. Dopo i trattati sul controllo delle armi, si erano riservati il diritto di usarle per scoraggiare attacchi con gas velenosi e armi batteriologiche in alcune circostanze.