Trentaquattro minuti: tanto è durato il primo discorso di Joe Biden da presidente USA all’Assemblea generale ONU. Poco più di mezz’ora per confermare le indiscrezioni della vigilia, puntuali nel descrivere l’inquilino della Casa Bianca come desideroso di ricucire – almeno a parole – i rapporti con gli alleati. Quando, a novembre 2020, Joe Biden vinse le elezioni americane, nelle cancellerie internazionali era forte il convincimento che gli Stati Uniti fossero tornati. Per essere ancora più chiari: si credeva che il motto della campagna bideniana “America is back” non fosse uno slogan elettorale, ma una garanzia di discontinuità rispetto alla presidenza Trump. Quanto la cronaca del primo anno di Biden alla Casa Bianca sta smentendo.
Il frettoloso – e non concordato – ritiro dall’Afghanistan prima, seguito dall’annuncio del partenariato strategico Aukus con Gran Bretagna e Australia nell’Indo-Pacifico, anche in questo caso senza consultare gli altri alleati (in particolare la Francia che aveva una commessa da 56 miliardi di euro in gioco – saltata – per la fornitura di sottomarini all’Australia) hanno restituito l’immagine di una Superpotenza più interessata a servire il proprio interesse strategico che a preoccuparsi dei suoi partner. Oggi, al Palazzo di Vetro di New York, Biden ha contrastato questa narrazione, assicurando che gli USA continueranno a difendersi “dal terrorismo e ad usare la forza se necessario ma come ultima risorsa, e lo dobbiamo fare con il consenso degli americani e in concertazione con i nostri alleati e i nostri partner“.
IL DISCORSO DI JOE BIDEN ALL’ASSEMBLEA ONU
Biden ha parlato apertamente di una “nuova era di diplomazia implacabile“, invitando il mondo a lavorare insieme su sfide condivise “per combattere la pandemia, il cambiamento climatico e difendere i diritti umani“. Pur senza mai nominare la Cina, è stato chiaro a tutti che Biden si riferisse al Dragone quando ha detto: “Non stiamo cercando – ripeto – non stiamo cercando una nuova Guerra Fredda o un mondo diviso in blocchi rigidi“. Biden ha aggiunto: “Sono qui oggi e per la prima volta in 20 anni gli Stati Uniti non sono in guerra. Abbiamo voltato pagina. Tutta la forza, l’energia, l’impegno, la volontà e le risorse ineguagliabili della nostra nazione sono ora pienamente ed esattamente focalizzate su ciò che è davanti a noi, non su ciò che era dietro“. Il presidente USA ha detto che gli Stati Uniti sosterranno “i nostri alleati e i nostri amici e si opporranno ai tentativi dei paesi più forti che dominano quelli più deboli“. Musica per le orecchie dei satelliti americani, come per l’Europa, cui ha dedicato questo passaggio: “L’Ue è un nostro partner fondamentale per affrontare le sfide su clima e sicurezza“, ha affermato. Sarà il tempo a dire se il fatto di aver pronunciato queste frasi all’interno di una struttura denominata Palazzo di Vetro renderà particolarmente fragili queste promesse.