Sono cinque le persone che compongono il “cerchio magico” di Joe Biden: il presidente Usa le consulta quando deve prendere decisioni importanti e pare che ne venga condizionato. Per questo ora tra i democratici c’è chi auspica che lo convincano a ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca, alla luce della performance deludente durante il dibattito tv col rivale Donald Trump. Si tratta di amici di lunga data, storici collaboratori e parenti, tutti con il privilegio di poter esprimere liberamente il proprio parere al presidente americano. Alcuni di questi lo avrebbero aiutato a preparare il confronto con il suo predecessore, con risultati deludenti. Di questo cerchio magico fa parte la moglie Jill Biden, a cui è legato da 47 anni e che interroga soprattutto per quanto riguarda l’istruzione, visto che è anche insegnante a un community college. Proprio a lei guardano i leader democratici in queste ore per cercare di capire quali sono le intenzioni di Biden e se sta prendendo in considerazione il ritiro.
Come evidenziato dal Fatto Quotidiano, l’altro familiare è la sorella più giovane, Valerie, che ha 78 anni e anche lei ha esperienza come insegnante: lei ha gestito personalmente le campagne di Biden per il Senato e quelle presidenziali, inoltre ha contribuito alle strategie per conquistare i voti delle donne e soprattutto ha in mano le redini della Fondazione di Biden. Ma è soprattutto la persona che gli è stata più vicino quando rimase vedovo della prima moglie e perse la figlia in un incidente stradale, prendendosi cura degli altri due nipoti. Valerie Biden per tutti questi motivi è considerata una delle figure più influenti non solo nel cerchio magico, ma più in generale nella politica democratica, visto che Barack Obama la scelse come rappresentante all’Assemblea Generale dell’Onu, anche se non rivestì alcuna carica ufficiale.
NEL CERCHIO MAGICO DI BIDEN ANCHE TRE UOMINI: CHI SONO
Nel cerchio magico di Joe Biden ci sono poi tre uomini, addentrati nella politica democratica e sempre vicini al presidente Usa nei suoi momenti più difficili. Ad esempio, c’è Ted Kaufman, primo capo dello staff di Biden al Senato, ma soprattutto colui che ha costruito la prima candidatura alla presidenza e che gli ha suggerito di ritirarsi quando emerse che aveva copiato un articolo al primo anno di legge, era l’unico non familiare presente quando Biden decise nel 2008 di candidarsi e in questi anni si è occupato di mantenere i legami con le imprese del paradiso fiscale del Delaware. Lo stratega, invece, è Mike Donilon, chi elabora i messaggi politici: in altre parole, chi gli dice cosa dire, come dirlo e quando.
Ha lavorato per molti politici democratici, ma con Biden ha costruito un rapporto speciale ed è lui che quattro anni fa gli suggerì di descrivere Donald Trump come «una minaccia per la democrazia». Anche lui lo ha aiutato a prepararsi per il dibattito tv che potrebbe spingere Biden a tirarsi fuori dalle elezioni presidenziali Usa. C’era anche Ron Klain, ex lobbista ora a capo dello staff legale di Airbnb, ma che in passato ha lavorato per Hillary Clinton, Gore e Obama, motivo per il quale la moglie del presidente ha nutrito dei dubbi su di lui, eppure è uno degli uomini più potenti del cerchio magico di Biden, con una solida preparazione sui confronti tv, che evidentemente non è bastata a Biden per vincere il duello con Trump. Loro cinque potrebbero ora convincerlo a fare un passo indietro, a ritirarsi.