Biden grazia migliaia di condannati americani per detenzione di marijuana e mantiene la vecchia promessa elettorale fatta nella campagna elettorale di due anni fa. Ma soprattutto rende giustizia a persone condannate che hanno visto la loro vita rovinata da un comportamento che, adesso, è legale nella maggior parte degli Stati Uniti. Joe Biden – secondo quanto riporta La Repubblica – ha spiegato: “Mandare la gente in prigione per il possesso di marijuana ha rovinato troppe vite. Per una condotta che è legale in molti Stati. E questo – ha continuato – anche senza considerare le chiare disparità razziali riguardo i procedimenti legali e le condanne. Oggi cominciamo a raddrizzare questi torti“.



I condannati per possesso di marijuana tra il 1992 e il 2021, secondo i dati ufficiali americani, sono stati 6.500. Erano stati trovati in possesso di piccole quantità di droga o di spinelli. Le osservazioni che hanno portato a questa decisione da parte di Joe Biden, dunque, miravano a colpevolizzare più del dovuto un reato non più considerato tale nella maggior parte degli Stati. E a pagarne le conseguenze, numeri alla mano, sono state le minoranze, quella nera, soprattuto.



Biden sollecita la legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti

Biden dunque fa retromarcia sul reato di possesso di marijuana negli Stati Uniti. La vita rovinata a tanti cittadini per il possesso di un po’ di “erba” non giustifica le conseguenze, magari della perdita di lavoro, della divisione delle famiglia o di un ostacolo eccessivo per i più giovani nel proseguire gli studi. Ad oggi, sono venti gli Stati americani che hanno legalizzato la sostanza per scopi ricreativi (altri sei terranno un referendum il prossimo mese); molti di più, 37, quelli che ne consentono l’utilizzo per ragioni mediche. Rispetto alla data del 1991 presa in esame per gli arrestati graziati per possesso di marijuana, gli Stati Uniti stanno cambiando e il processo di legalizzazione non si può più fermare.



La Casa Bianca, spiega La Repubblica, ha chiesto all’amministrazione una revisione della classificazione della marijuana come droga di “classe 1”. Livello che corrisponde a droghe considerate più pericolose come l’Lsd o l’eroina. Il provvedimento riguarderà tutti gli Stati federali, ma Joe Biden ha invitato gli Stati a seguire il suo esempio anche per quelli locali.