Joe Biden ha graziato migliaia di veterani statunitensi per correggere una “grande ingiustizia”: ha concesso infatti l’amnistia a ex militari condannati in base a una legge militare che vietava l’omosessualità. La grazia del presidente consente ai membri dei servizi LGBTQ+ condannati per crimini basati esclusivamente sul loro orientamento sessuale, di richiedere un certificato di grazia e di riavere i benefici dei quali sono stati privati. Il capo della Casa Bianca, dopo l’annuncio, ha dichiarato: “Oggi sto correggendo un torto storico usando la mia autorità di clemenza per perdonare molti ex membri del servizio che sono stati condannati semplicemente per essere se stessi”.



“Nonostante il loro coraggio e il loro grande sacrificio, migliaia di membri del servizio appartenenti alla comunità LGBTQ+ sono stati costretti a lasciare l’esercito a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. Alcuni di questi americani patriottici sono stati sottoposti alla corte marziale e hanno portato il peso di questa grande ingiustizia per decenni” ha proseguito il presidente, che ha inoltre affermato come il passo fatto riguardi la “dignità” e la “decenza” degli Stati Uniti. L’articolo 125 del Codice uniforme di giustizia militare criminalizzava la sodomia, anche tra adulti consenzienti: è stata attiva tra il 1951 e il 2013, anno in cui è stato riscritto dal Congresso.



Da 5mila a 10mila veterani omosessuali furono indagati e interrogati

Un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha affermato: “Se si pensa ai periodi storici in cui gli individui LGBTQ+ sono stati epurati dal governo federale, le convinzioni di quelle epoche, sono effettivamente coperte da questo proclama”. Biden ha emesso un proclama separato l’anno scorso in occasione del 70esimo anniversario della legge, parlando di un “capitolo vergognoso” nella storia della Nazione: da 5.000 a 10.000 dipendenti federali LGBTQ+ furono indagati e interrogati e persero il lavoro “semplicemente a causa di chi erano e di chi amavano”.



Nell’era di Bill Clinton veniva consentito alle persone LGBTQ+ di prestare servizio militare purché non rivelassero il proprio orientamento sessuale. La politica, secondo la quale il personale militare non sarebbe stato interrogato sul proprio orientamento sessuale, è stata abrogata nel 2010. Un funzionario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, parlando con la stampa ha affermato: “È importante notare che il presidente è stato determinante nel porre rimedio a questa storica ingiustizia attraverso l’azione. Anche fin dal suo ruolo di vicepresidente, il presidente Biden ha svolto un ruolo chiave durante l’amministrazione Obama-Biden per attuare l’abrogazione del principio “non chiedere, non dire””.