Joe Biden avrebbe offerto il 20 per cento dell’Ucraina alla Russia di Vladimir Putin per far cessare immediatamente la guerra. A riferirlo è stato il quotidiano svizzero-tedesco Neue Zürcher Zeitung (NZZ), secondo cui la proposta sarebbe stata avanzata per conto del presidente statunitense dal direttore della CIA, William Burns. In base a quanto emerso, pare che quest’ultimo abbia presentato questa “offerta” a metà gennaio per porre fine alle ostilità iniziate il 24 febbraio 2022, ma Kiev e Mosca si sarebbero opposte.



Secondo il giornale, la proposta “offriva circa il 20% del territorio ucraino”, di fatto la dimensione della regione orientale del Donbass. Kiev avrebbe detto di “no” di fronte all’idea di Biden “perché non è disposta a dividere il proprio territorio”, mentre i funzionari russi avrebbero replicato che “vinceranno comunque la guerra nel lungo periodo”.



“BIDEN HA OFFERTO IL 20% DELL’UCRAINA A PUTIN”: L’INDISCREZIONE DEL QUOTIDIANO NZZ

Sempre su “NZZ” viene asserito che Joe Biden avrebbe agito in questo modo nel tentativo di evitare una guerra prolungata in Ucraina. Soltanto quando Kiev e Mosca hanno fermamente rifiutato, l’amministrazione americana si è impegnata a fornire a Zelensky i carri armati Abrams. Il 25 gennaio scorso gli Stati Uniti d’America hanno annunciato che avrebbero inviato all’Ucraina fino a 31 carri armati M1 Abrams, dopo aver discusso a lungo sulla questione.

Sembra peraltro che i funzionari statunitensi siano divisi sul modo di Biden di gestire la guerra in Ucraina, iniziata quasi un anno fa. Burns e il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, scrive ‘Newsweek’, “volevano porre fine alla guerra rapidamente per potersi concentrare sulla Cina”, mentre il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin “non volevano lasciare che la Russia la facesse franca, distruggendo l’ordine di pace basato sulle regole, e hanno chiesto un massiccio sostegno militare all’Ucraina”. Alla fine, l’avrebbero spuntata proprio questi ultimi.