Joe Biden e lo stato della sua mente non convincono gli elettori. Ieri Robert Hur, il procuratore speciale che ha indagato sui documenti classificati come indebitamente trattenuti dall’attuale capo della Casa Bianca, è stato ascoltato dalla Camera dei Rappresentanti. Lo stesso Hur il mese scorso aveva pubblicato un rapporto investigativo in cui sosteneva che Biden conservò “intenzionalmente” tali documenti: nonostante questo, aveva evitato di incriminarlo, affermando che una giuria avrebbe sollevato il dubbio visti i suoi problemi di memoria. Hur, ieri ha confermato tutto: “Io e il mio team abbiamo condotto un’indagine approfondita e indipendente. Abbiamo individuato le prove che il presidente ha intenzionalmente conservato materiale riservato dopo la fine della sua vicepresidenza, quando era un privato cittadino. Questa prova includeva una conversazione audioregistrata durante la quale Biden disse al suo ghostwrister di aver ‘appena trovato tutte le cose classificate al piano di sotto’” ha affermato.
Hur, parlando della memoria del presidente Biden ha proseguito: “Le prove e lo stesso presidente mettono apertamente in discussione la sua memoria. Abbiamo interrogato il presidente e gli abbiamo chiesto della sua dichiarazione registrata, in cui diceva: ‘Ho appena trovato tutte le cose classificate al piano di sotto’. Ci ha detto che non ricordava di averlo detto al suo ghostwriter. Ha anche detto che non ricordava di aver trovato materiale riservato nella sua casa dopo la sua vicepresidenza. E non ricordava nulla di come i documenti riservati sull’Afghanistan fossero entrati nel suo garage”. Perciò “la mia valutazione nel rapporto sull’importanza della memoria del presidente era necessaria, accurata ed equa” ha aggiunto il procuratore.
Biden, preoccupa lo stato mentale del presidente
L’interrogatorio a cui è stato sottoposto Biden dallo stesso Hur l’8 e il 9 ottobre scorsi mette in imbarazzo il presidente. Secondo la Cnn, nella trascrizione “Biden ha ripetutamente affermato di non sapere o di non riuscire a ricordare come i suoi assistenti conservassero o gestissero documenti sensibili, o come finissero in scatole che venivano spostate in un ufficio privato e nelle case che occupava dopo aver lasciato la vicepresidenza”. Il New York Times ha aggiunto: “Biden, che a volte balbetta, ha iniziato a balbettare e a confondere le cose“. Durante l’interrogatorio, il presidente confondeva il suo incarico da senatore con quello da vice-presidente e non riusciva a ricordare l’anno esatto della morte del figlio Beau, secondo i media statunitensi.
I vuoti di memoria preoccupano gli elettori e gettano imbarazzo sul presidente, del quale si parla ormai sempre più spesso in questi termini. Hur ha comunque evitato di definire “senile” il presidente nella sua testimonianza. Alcuni repubblicani gli hanno rimproverato di non aver incriminato Biden, mentre altri di averlo accusato mettendo in dubbio la sua sanità mentale. “La mia conclusione è stata che le prove ammissibili non erano sufficienti per rendere probabile la condanna al processo. Non l’ho scagionato” ha affermato il procuratore.