Dario Fabbri, giornalista di “Limes” ed esperto di geopolitica, è intervenuto nella mattinata di oggi, lunedì 1° novembre 2021, ai microfoni di “Omnibus”, trasmissione di La 7. L’argomento del giorno, nemmeno a dirlo, è stato il G20, a proposito del quale Fabbri ha sottolineato: “Le grandi potenze utilizzano la questione climatica le une contro le altre, per lo scontro. Gli Stati Uniti d’America l’hanno impiegata per fermare la crescita industriale della Cina e dell’India, o almeno loro la percepiscono in questo modo. I russi ci ricordano come loro non siano terrorizzati dall’idea, anzi: sognano una rotta artica, che significherebbe un’opportunità di influenza in più verso la porzione settentrionale del mondo”.



Fondamentale, poi, aprire una parentesi sul ruolo di un’altra nazione che rappresenta una pedina fondamentale per l’Italia: la Turchia. Essa “fa un po’ a sé quasi su tutto, è il nostro interlocutore sui dossier della Libia. Abbiamo visto in questi giorni il ruolo cruciale di Erdogan a Roma, che è stato il più cercato, da Mario Draghi, ma non solo. Con i turchi abbiamo rapporti cruciali per la tenuta del Mediterraneo, dal momento che Ankara comanda Tripoli e sta rimodellando le forze armate albanesi”.



DARIO FABBRI: “BIDEN VUOLE CHE DRAGHI RIMANGA A PALAZZO CHIGI”

Il G20 andato in scena nel fine settimana a Roma, tuttavia, ha regalato anche un gustoso retroscena, che l’occhio attento di Fabbri non si è certo lasciato sfuggire. Il giornalista ne ha parlato diffusamente a “Omnibus”: “Il G20 è una grande scenografia in cui si incontrano più o meno grandi leader internazionali – ha detto –. Il presidente degli USA, Joe Biden, si è concentrato soprattutto sui temi bilaterali”.

Fra questi, figura anche il nome del nostro premier: “A parte il tono paternalistico nei confronti di Draghi, che deriva dalla nostra posizione di satellite degli Stati Uniti, Biden ha ribadito a tutti dietro le quinte che vuole Draghi a Palazzo Chigi e non al Quirinale, a meno che il Quirinale non diventi una Repubblica presidenziale di prassi. Questo perché Draghi rappresenta la credibilità”.