Il presidente Usa Joe Biden ha dichiarato ieri che pubblicherà i risultati del rapporto dell’intelligence sulle origini della pandemia Covid. Ma gli stessi funzionari dell’amministrazione americana ritengono che sia probabile un prolungamento dell’indagine, che quindi potrebbe andare oltre i 90 giorni inizialmente previsti. Poco prima di salire sull’Air Force One per recarsi in Ohio, i giornalisti statunitensi hanno chiesto a Biden se avesse intenzione di rendere pubblico il rapporto. E il presidente ha risposto in maniera affermativa. Nel frattempo Amanda J. Schoch, portavoce dell’Ufficio del Direttore dell’intelligence, ha dichiarato che le varie agenzie si stanno concentrando su due probabili scenari, ma non ci sono ancora conclusioni sull’origine del coronavirus. A tal proposito, Biden aveva spiegato che alcune ritengono che abbia avuto origine naturale, mentre almeno un’altra sostiene la teoria che sia uscito accidentalmente da un laboratorio in Cina.



Sono 18, infatti, le agenzie americane che costituiscono la comunità di intelligence, ma solo una manciata di queste si stanno occupando dell’origine del Covid. Secondo quanto riportato dal New York Times, la maggior parte delle agenzie, tra cui la Cia e la Defense Intelligence Agency, ritiene che non ci siano informazioni sufficienti per trarre una conclusione.



ANCHE ANALISI AL COMPUTER PER STUDIARE ORIGINE COVID

Il problema è l’assenza della cosiddetta “pistola fumante”. Inoltre, non ci sono intercettazioni né una fuga di notizie, del resto è sempre molto difficile raccogliere informazioni delicate in Cina. I vertici delle agenzie di intelligence Usa hanno poi informato la Casa Bianca che vi è ancora una grande quantità di materiale da esaminare come potenziali prove. Ed è questo, secondo il New York Times, uno dei motivi per i quali Joe Biden nei giorni scorsi ha esortato pubblicamente le stesse agenzie a raddoppiare gli sforzi per arrivare ad una conclusione definitiva sull’origine del Covid. Inoltre, il quotidiano americano ha rivelato che i vertici delle agenzie di intelligence intendono usare anche sistemi di analisi al computer per determinare se il coronavirus possa essere uscito accidentalmente da un laboratorio di Wuhan, quindi seguendo i movimenti dei ricercatori ed esaminando il modo in cui sono scoppiati i primi focolai. Non sono stati però forniti altri dettagli sulla natura di queste nuove prove o sul tipo di analisi che verranno condotte. Quel che si sa da fonti dell’amministrazione Biden è che verranno coinvolti laboratori di ricerca federali e altre risorse scientifiche nazionali che finora non erano state mobilitate nella ricerca sull’origine del virus.

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