«Signori e signore era il momento giusto per terminare una guerra durata vent’anni»: così il Presidente americano Joe Biden ha concluso ieri il suo discorso alla nazione durato 31 minuti. Ha pianto, si è fermato più volte, ha preso parte della responsabilità di quanto avvenuto nel vile attentato di ieri all’aeroporto internazionale di Kabul in Afghanistan ma anche diretto il suo prossimo obiettivo: «E’ stato un attacco dell’Isis. La pagheranno».
Un discorso che non ha scaldato l’America, come raccontano i media pur vicini al Presidente Dem, nonostante il pianto in diretta nazionale che dà il senso di un Paese ferito ma anche molto debole nel gestire una situazione divenuta drammatica dopo gli oltre 100 morti, quasi tutti civili e bambini. Biden piange per i 13 soldati Usa, «eroi morti a Kabul per una missione altruista» e poi promette: «Non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare». L’America non si farà intimidire, ha ribadito il Presidente degli Stati Uniti, confermando l’evacuazione che prosegue anche in queste ore, «siamo pronti a inviare altre truppe se sarà necessario».
IL DISCORSO DI BIDEN E LA FRECCIATA A TRUMP
Una conferenza stampa che non è piaciuta anche per i diversi tentativi di “distinguo” rispetto ad una responsabilità che comunque si è preso all’inizio del discorso: «Mi prendo la responsabilità per tutto quello che è successo», ha spiegato ieri sera Joe Biden, con il Washington Post che gli imputa una gestione dell’evacuazione pessima e non all’altezza degli Stati Uniti d’America. Lo stesso n.1 della Casa Bianca si è poi difeso lanciando una frecciata al suo predecessore Donald Trump – «Sapete meglio di me che un ex presidente ha fatto un accordo con i talebani» – e parlando anche della strategia per l’uscita dall’Afghanistan, «Per le questioni tattiche mi affido alla competenza dei militari, secondo loro era meglio non concentrarsi su Bagram ma su Kabul, quindi ho seguito i loro consigli». Si è poi commosso, pensando alla morte del figlio Beau proprio in guerra ma non sembra essere “bastato” per creare quell’empatia con il popolo americano, infuriato per una gestione pessima dell’evacuazione e per una debolezza politica che in queste ore cresce vertiginosamente davanti alle richieste di dimissioni e addirittura impeachment avanzata da alcuni Repubblicani, Trump in primis. «I terroristi dell’Isis non vinceranno, porteremo in salvo gli americani che sono lì. Porteremo fuori i nostri alleati afghani, la nostra missione andrà avanti», attacca Biden escludendo un coinvolgimento dei talebani nel duplice attentato allo scalo di Kabul, «nessuno si fida di loro ma contiamo sul fatto che è nel loro interesse che noi possiamo lasciare il paese nei termini stabiliti. Al momento non c’è nessun elemento che lasci pensare ad una collusione tra i talebani e l’Isis in relazione a ciò che è accaduto oggi e a ciò che ci si aspetta possa ancora accadere».