Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha parlato davanti alla nazione nella serata odierna affrontando lo spinoso argomento del conflitto in atto tra Israele ed Hamas. Nelle ore precedenti, riferiscono alcune fonti interne, il presidente americano aveva intrattenuto una telefonata con la sua controparte israeliana, Benjamin Netanyahu, con il quale è in contatto costante fin dallo scoppio delle ostilità. Non è chiaro, ovviamente, il contenuto delle telefonate tra Biden e Netanyahu, ma secondo le fonti sarebbe stato fornito pieno sostengo alla causa israeliana, mentre il presidente americano ha anche sottolineato che non si opporrebbe alla volontà di Israele di intervenire nella striscia di Gaza, dove si trova Hamas, tramite terra con l’esercito.
Biden: “Pieno sostengo ad Israele, fermeremo i terroristi”
Parlando alla nazione in serata, Jeo Biden avrebbe nuovamente ribadito come gli Stati Uniti hanno intenzione di sostenere in ogni modo possibile Israele nel tentativo di eradicare Hamas, scoraggiando anche eventuali altri paesi che intendono intervenire dal farlo. “Gli americani uccisi in Israele sono almeno 14 [e] come presidente non c’è maggiore priorità per me che difendere gli americani”, ha detto in apertura il presidente, sottolineando poi come “quello di Hamas è terrorismo e noi dobbiamo essere chiari: siamo a fianco di Israele per assicurarci che abbia il necessario” a contenere la minaccia degli estremisti palestinese.
“Israele”, ha continuato Biden, “ha il diritto di difendersi dopo l’attacco. Gli Usa stanno aumentando l’ulteriore assistenza militare a Tel Aviv, comprese munizioni e intercettori per rifornire lo scudo anti aereo Iron Dome”. Ha definito l’attacco di Hamas “pura malvagità”, accusandolo di avere “le mani insanguinate. Questo è terrorismo”, ha ribadito, “ma, sfortunatamente per gli ebrei, non è una novità. Questo attacco ha riportato alla memoria ricordi dolorosi, le cicatrici lasciate dall’antisemitismo e dal genocidio. Non c’è giustificazione”. Joe Biden in chiusura ci ha tenuto anche a lanciare un messaggio agli altri governi che potrebbero partecipare al conflitto nella speranza di trarvi un qualche beneficino, “non fatelo“. “Questo”, ha concluso parlando agli americani, “per noi è il momento unirci: non c’è posto per l’odio in America. Rigettiamo il terrorismo”.