Joe Biden è pronto a declassificare i documenti sull’11 settembre che riguardano il ruolo dell’Arabia Saudita nell’attentato. Proprio quando ricorre il ventesimo anniversario, le famiglie delle vittime hanno chiesto al presidente americano di rendere pubblici i documenti e hanno avvisato Biden con una lettera: “Se rinnegasse il suo impegno e si schierasse con il governo saudita, saremmo costretti a opporci pubblicamente a qualsiasi partecipazione della sua amministrazione a qualsiasi cerimonia commemorativa dell’11 settembre”.
La lettera, firmata da 1.700 famiglie delle vittime dell’11 settembre, sarebbe arrivata la scorsa settimana dalla Casa Bianca e sembra abbia ottenuto l’ok di Biden. “Venti anni dopo – è il contenuto della lettera -, non c’è alcuna ragione o presunte questioni di sicurezza nazionale per continuare a tenere queste informazioni segrete”.
11 settembre, l’amministrazione Usa: “Risolveremo il problema dei documenti segreti”
L’ambasciata saudita a Washington non ha voluto commentare la lettera che chiede a Joe Biden di rendere pubblici i documenti sull’11 settembre e l’Arabia Saudita ha insistito sul fatto di non aver avuto alcun ruolo negli attacchi. Oltre alla richiesta a Biden, le famiglie delle vittime vogliono che gli Stati Uniti prendano posizione contro l’Arabia Saudita: venivano da quel Paese quindici dei 19 dirottatori appartenenti ad Al Qaeda.
“I nostri cuori sono con le famiglie che hanno perso i propri cari l’11 settembre, specialmente in questi giorni che precedono il 20° anniversario degli attacchi in arrivo il mese prossimo. L’amministrazione Biden è impegnata a lavorare in modo costruttivo sulla risoluzione dei problemi attraverso il Dipartimento di Giustizia che si occupa della pubblicazione di documenti statunitensi ancora segreti”, ha detto la Casa Bianca.
11 settembre, gli attacchi e il ruolo di Al Qaeda
Nella lettera inviata alla Casa Bianca le famiglie hanno chiesto che Biden pubblici i file sul ruolo dell’Arabia Saudita nell’attentato dell’11 settembre: un’operazione di verità e la giustizia, secondo le famiglie delle vittime. In quegli attacchi persero la vita circa 3mila persone. La Commissione sull’11 settembre non trovò però “nessuna prova che il governo saudita come istituzione o attraverso alti funzionari abbia finanziato Al Qaeda”.
Gli agenti di Al Qaeda hanno fatto schiantare tre aerei a reazione commerciali contro le torri gemelle del World Trade Center di New York e il Pentagono fuori Washington DC. Un quarto luogo dirottato che si credeva avesse di mira il Campidoglio degli Stati Uniti si è schiantato in un campo della Pennsylvania.