BIDEN CALCA LA MANO SU PUTIN: “DITTATORE DISUMANO E ASSASSINO”
Non bastava il «criminale di guerra», Joe Biden torna a “calcare la mano” nel giro di poche ore contro l’omologo russo responsabile dell’invasione e guerra contro l’Ucraina: intervenendo a Capitol Hill per l’evento di San Patrizio, il Presidente americano definisce Putin un «dittatore omicida assassino» e pure un «delinquente puro».
Secondo il leader Dem, intervenuto a margine dell’incontro con il Premier irlandese Michael Martin «La brutalità di Putin, quello che le sue truppe stanno facendo in Ucraina, è semplicemente disumano». Davanti ai giornalisti al termine dell’incontro l’affondo finale di Joe Biden contro Putin: «è un dittatore assassino che sta conducendo una guerra immorale contro il popolo ucraino». A rendere ancora più netto il fronte anti-russo dalla Casa Bianca, a 24 ore dal vertice in videoconferenza con il Presidente cinese Xi Jinping, ci ha pensato anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken dicendosi del tutto concorde con Biden sul giudizio del leader russo: «Prendere di mira intenzionalmente i civili è un crimine di guerra», spiega il diplomatico Usa, «I nostri esperti stanno documentando e valutando potenziali crimini di guerra commessi in Ucraina». Blinken fa però un passo in più e lancia una stoccata anche a Pechino: «siamo preoccupati che la Cina stia valutando di assistere militarmente la Russia». Dalla Casa Bianca fanno sapere che nel vertice di domani con Xi, Biden «sosterrà che la Cina si deve assumere la responsabilità di qualsiasi azione intrapresa per sostenere l’aggressione della Russia e che gli Usa non esiteranno eventualmente a imporne costi».
L’AFFONDO DI BIDEN CONTRO PUTIN (E NON È LA PRIMA VOLTA)
«Vladimir Putin è un criminale di guerra»: il Presidente Usa Joe Biden lo scorso 16 marzo, al termine della conferenza stampa dalla Casa Bianca sul pacchetto di aiuti all’Ucraina, risponde a tono ad un giornalista che lo metteva sotto pressione sulla condanna del leader russo per quanto compiuto in 3 settimane di guerra.
Dall’inizio dell’invasione in Ucraina questa dichiarazione di Biden è il momento più alto di tensione diplomatica tra le due super-potenze: il tutto mentre i negoziati di pace tra Mosca e Kiev stavano compiendo un primo, timido, passo in avanti. Le parole di Biden contro Putin – che si fondano di fatto sull’inchiesta della Corte Internazionale Penale dell’Aja contro i presunti crimini di guerra della Russia – sono poi state in qualche modo “ridimensionate” dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, quasi imbarazzata dopo l’uscita del Presidente: «Biden stava parlando dal suo cuore, guardando le azioni barbare di un dittatore brutale cha ha invaso un Paese straniero». Va ricordato che già un anno esatto fa, nel marzo 2021, in un’intervista tv Biden aveva definito un “killer” il Presidente Putin, sottolineando che lo stesso leader russo avrebbe pagato un «caro prezzo per aver tentato di interferire nelle elezioni presidenziali americane del 2020 al fine di favorire Donald Trump». In quel caso il Cremlino richiamò per la prima volta il proprio ambasciatore negli States dalla fine della Guerra Fredda.
CREMLINO: “PUTIN CRIMINALE DI GUERRA? PAROLE BIDEN IMPERDONABILI”
La risposta del Cremlino non si è fatta attendere, seguendo il discorso di Putin che solo un giorno fa incalza l’Occidente come “foriero di menzogne”: «Riteniamo inaccettabile e imperdonabile tale retorica del Capo di Stato Usa, le cui bombe hanno ucciso centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo», ha detto il portavoce del Presidente russo, Dmitry Peskov all’agenzia Ria Novosti. Alla bufera mediatica e diplomatica sull’asse Russia-Ucraina, il Presidente Biden ha poi “replicato” con un nuovo intervento sui social in cui scrive: «Putin sta infliggendo spaventose devastazioni e orrori all’Ucraina, bombardando condomini e reparti di maternità. Ieri abbiamo letto notizie secondo le quali le forze russe tenevano in ostaggio centinaia di medici e pazienti. Queste sono atrocità. E’ un oltraggio al mondo».