Dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni, Joe Biden fa chiarezza sul nuovo invio di armi da parte degli Usa all’Ucraina. Secondo quanto riportato tre giorni fa dalla Cnn, l’amministrazione americana sembrava pronta a rompere gli indugi inviando armi più potenti a Kiev per arginare l’avanzata dei russi nel Donbass. Oggi, lunedì 30 maggio, il capo della Casa Bianca ha smentito le ricostruzioni giornalistiche: Washington non invierà armi in grado di colpire direttamente Mosca.



Nel corso di un briefing virtuale con i giornalisti dalla Casa Bianca, Joe Biden ha rimarcato che “gli Stati Uniti non invieranno in Ucraina sistemi missilistici in grado di colpire la Russia”. Il presidente americano aveva già indicato come una “linea rossa” il possibile invio all’ucraina di sistemi missilistici a lungo raggio nel corso di un dialogo telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.



Biden, “retromarcia” sulle armi pesanti

Come già evidenziato in precedenza, la Cnn aveva annunciato i piani di Joe Biden di voler includere nel pacchetto di aiuti militari per Kiev anche sistemi di missili a lungo raggio. Armi richieste da tempo dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky: si tratta del Multiple Launch Rocket System (MLRS) e dell’High Mobility Artillery Rocket System, noto anche come HIMARS. Un grosso salto di qualità, dunque, ma ora è arrivata la “retromarcia” della Casa Bianca.

Non è tardata ad arrivare una prima reazione dalla Russia alle parole di Joe Biden. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, ha definito “ragionevole” il no americano all’invio di sistemi missilistici a Kiev: “Biden ha detto che gli Stati Uniti non forniranno all’Ucraina sistemi missilistici in grado di colpire la Russia – riporta Agi – è ragionevole! Altrimenti, se attaccheranno le nostre città, le Forze armate russe realizzeranno quanto già minacciato colpendo i centri di queste decisioni criminali. Alcuni di questi centri non sono neppure a Kiev e non c’è bisogno di aggiungere altro…”.