Dopo settimane di trattative e di annunci, Joe Biden ha ammesso che difficilmente il salario minimo a 15 dollari l’ora entrerà nel pacchetto di misure anti-Covid. Intervenuto ai microfoni di Cbs, il presidente degli Stati Uniti ha messo in risalto che il provvedimento verrà inserito in un negoziato a parte e non nella legge che sta per essere approvata al  Congresso.



«Non credo che potrà essere realizzato in questa fase», ha confermato Joe Biden, spiegando che in questo momento non è possibile inserire il piano né come progetto indipendente né come parte del pacchetto di aiuti anti-Covid da 1,9 trilioni di dollari. Ma l’erede di Donald Trump deve fare i conti con le resistenze di alcuni esponenti del gruppo dem, a partire dai progressisti guidati da Bernie Sanders. Quest’ultimo ha definito l’innalzamento del salario «un imperativo morale».



Biden, la retromarcia sul salario minimo

Ricordiamo che attualmente il salario minimo è fissato a 7,25 dollari e il dibattito va avanti da settimane. La proposta di Joe Biden non è stata accolta di buon grado dagli esponenti repubblicani, basti pensare che appena una settimana fa il Senato ha approvato un provvedimento che proibisce qualsiasi aumento del salario minimo federale in tempo di pandemia. Tra i più critici il senatore dep dello Iowa, Joni Ernst: «Un salario minimo di 15 dollari sarebbe devastante per le piccole imprese già colpite duramente dall’emergenza coronavirus». Sempre in ambito economico, Joe Biden ai microfoni della Cbs ha rimarcato di essere al lavoro per negoziare su chi riceverà gli assegni da 1.400 dollari, altro provvedimento annunciato nella presentazione dell’ingente piano di aiuti.

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