Joe Biden ha riconosciuto pubblicamente la nipote Navy di 4 anni. La bambina è figlia del suo secondogenito, Hunter Biden, e di Lunden Roberts, una donna dell’Arkansas. Il concepimento è avvenuto in un periodo in cui l’uomo combatteva con la dipendenza dalle sostanze stupefacenti. L’erede del presidente, come riportato da Repubblica, inizialmente non l’aveva accettata, finché un test del Dna non ha confermato la paternità. Anche la famiglia, di conseguenza, ha accolto la piccola.
“Hunter e la madre di Navy, Lunden, stanno lavorando insieme per costruire un rapporto che sia nel migliore interesse della figlia, preservando la sua privacy il più possibile in futuro”, ha dichiarato il numero uno della Casa Bianca in una nota. È la prima volta che lui stesso parla della bambina. “Questa non è una questione politica, è una questione familiare. Jill (la first lady, ndr) e io vogliamo solo ciò che è meglio per tutti i nostri nipoti, compresa Navy”, ha ribadito.
Biden riconosce la nipote Navy: “Vogliamo il meglio per lei”. La vicenda
La questione relativa alla piccola Navy Biden, nipote del presidente Joe Biden, è stata risolta a livello giudiziario soltanto da pochi mesi. La mamma Lunden Roberts aveva infatti fatto causa a Hunter Biden per avere il mantenimento e il test del Dna ha confermato il dovere di quest’ultimo a riconoscere la bambina e occuparsi di lei. A farsene carico sono stati di conseguenza anche il presidente degli Stati Uniti e la first lady, per i quali si tratta della settima nipote.
Hunter Biden da parte sua ha parlato della vicenda anche nel suo libro autobiografico, in cui racconta di avere vissuto una forte dipendenza dalle droghe e dal crack proprio nel periodo in cui conobbe Lunden Roberts. È anche per questo motivo che, non ricordando del loro rapporto, aveva dubitato della sua paternità, che è stata però confermata definitivamente dagli esami.