BIDEN ASSENTE AI FUNERALI DI PAPA RATZINGER: “MOTIVI LOGISTICI”, MA PORTAVOCE LO SMENTISCE
Ha fatto rumore e non poco negli ambienti della Chiesa Cattolica americana e nelle diplomazie internazionali l’assenza del Presidente Usa Joe Biden ai funerali solenni in Piazza San Pietro del Papa Emerito Benedetto XVI. Sebbene si tratti comunque di esequie molto particolari per un Pontefice, in quanto in realtà un Papa regnante c’è già – tra l’altro Francesco ha proprio celebrato i funerali del predecessore Joseph Ratzinger – ha fatto piuttosto discutere la mancata presenza del Presidente dem, tra l’altro l’unico cattolico (assieme a John Fitzgerald Kennedy) eletto alla Casa Bianca. In un primo momento Biden ha fatto sapere di essere assente ai funerali per non ben precisati «motivi logistici» e invece comprensibili «motivi di sicurezza»: considerato il momento di guerra nel mondo e i delicati equilibri geopolitici, la scelta del Presidente Usa poteva anche sembrare sensata.
Ma è l’intervento della portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa a Washington, a sollevare un autentico “vespaio” su Biden e sulla Chiesa americana: «L’ambasciatore degli Stati Uniti sarà presso la Santa Sede rappresenterà gli Stati Uniti ai funerali di Benedetto XVI in linea con i desideri del defunto Papa e del Vaticano. Ecco quali erano i loro desideri». I giornalisti provano ad incalzare per vedere di cavare altri scoop sulla posizione del leader Dem, ma la portavoce glissa in questo modo: «il presidente, come lei sa, prende la sua fede molto seriamente. È un uomo molto appassionato riguardo alla sua fede e non è qualcosa che io abbia bisogno di dirle. L’incontro col Papa emerito lo tiene vicino al cuore». Insomma, la presenza dell’ambasciatore Joe Donnell e non del Presidente Joe Biden sarebbe una scelta varata e voluta dal Papa Emerito: al netto del potenziale “schiaffo” diplomatico dato dal Vaticano agli Stati Uniti d’America, e considerato la sostanziale “bufala” data da Joe Biden in merito alla sua assenza ai funerali di un Pontefice, il tema politico e religioso in ballo è assai più rilevante.
CASA BIANCA: “BIDEN ASSENTE PER VOLONTÀ DEL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI”. I POSSIBILI MOTIVI
Ma dunque perché mai Benedetto XVI e il Vaticano – da chiarire in quali termini, occorrerà sapere l’eventuale replica della Santa Sede – avrebbero consigliato al Presidente americano di non presentarsi ai funerali? In quanto persona “non gradita”? Per motivazioni di opportunità diplomatica e politica? Per questioni “personali” tra l’anziano Santo Padre Emerito e l’ex vice di Barak Obama? I dubbi e le domande che si aprono sono diverse e con sfumature anche tra le più disparate. Resta per ora il dato, confermato dalla Casa Bianca e su quello complottisti e retroscenisti si stanno già scatenando sulle possibili motivazioni dietro la “mossa” del Presidente Biden.
Secondo i più critici alla Presidenza Biden – specie in seno alla Chiesa Usa – leggerebbero nella “scelta” del Presidente di non presentarsi a Roma un motivo legato alle convinzioni portate avanti dal pur cattolico leader della Casa Bianca. Favorevole all’aborto, legato alle posizioni progressiste su eutanasia e matrimoni LGBT, prossimo a limitare l’obiezione di coscienza: su questi punti molti osservatori giudicano Biden non esattamente ben vista dall’ala più conservatrice della Chiesa, con il Papa Emerito dunque in “dissenso” al Presidente americano. Anche se dal punto di vista logica tornerebbe tutto, viene difficile pensare come un pensatore fine e tutt’altro che intransigente nel dialogo come Benedetto XVI possa addirittura aver disposto che un leader mondiale come Joe Biden non sia “persona gradita” alle proprie esequie. Piuttosto, viene da pensare come la scelta di Ratzinger possa seguire l’intero (e unico) criterio avuto nel suo Magistero anche dopo la rinuncia: l’amore per l’unità della Chiesa in ogni suo aspetto, senza mai dimentica la missione di testimoniare la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. Ecco che dunque l’assenza di Biden potrebbe leggersi come un tentativo di non creare ulteriori “crepe” all’interno di una Conferenza Episcopale Americana già piuttosto dilaniata al suo interno sulla posizione da tenere davanti alle politiche pro-choice e “progressiste” della Presidenza Biden.