Ci sono anche documenti bancari a provare altri due bonifici che Hunter Biden ha ricevuto da soci d’affari cinesi, per un valore totale di 260mila dollari. Risalgono a luglio e agosto 2019, mesi dopo che Joe Biden aveva annunciato la sua corsa per la Casa Bianca. Un dettaglio non trascurabile è che la villa nel Delaware risultava indicata come indirizzo del beneficiario. I documenti in questione sono stati presentati martedì dal presidente della Oversight Committee della Camera Usa, James Comer. Il presunto schema correttivo della famiglia Biden è oggetto dell’indagine di impeachment voluta dallo Speaker della Camera Kevin McCarthy.



Ci sono state già le prime audizioni. Nell’intervento di apertura, il capo della commissione d’inchiesta della Camera, Comer, ha dichiarato: «Per almeno dieci volte, Biden ha mentito al popolo americano affermando di non aver mai parlato con la sua famiglia dei loro affari». Ma soprattutto ha precisato di aver trovato «una quantità schiacciante di prove del fatto che il presidente abbia abusato della sua carica per ottenere vantaggi finanziari per la sua famiglia».



L’INDAGINE INSABBIATA E LO SCHEMA D’INFLUENZA

Tra i documenti diffusi ce ne sono alcuni che mostrano come il dipartimento di Giustizia Usa avrebbe ordinato agli investigatori dell’Fbi e dell’Irs, l’agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi, coinvolti nell’indagine su Hunter Biden, di «rimuovere qualsiasi riferimento» al presidente Joe Biden. Quindi, l’amministrazione Biden, ed alti funzionari del dipartimento di Giustizia, secondo quanto riportato da Fox News, avrebbe «mentito al pubblico americano» mettendo in atto «un insabbiamento che ha interferito con gli investigatori federali e proteggendo la famiglia Biden, compreso lo stesso presidente». A chiedere la rimozione di ogni possibile riferimento del presidente dalle indagini del figlio sarebbe stato l’assistente procuratore Lesley Wolf.



Questi nuovi documenti mostrerebbero un «collegamento più chiaro tra Joe Biden, la sua carica pubblica e lo schema di influenza messo in atto con il figlio Hunter, che ha portato a pagamenti per oltre 20 milioni di dollari alla famiglia». Inoltre, l’allora vicepresidente «partecipava a pranzi e parlava al telefono con i soci d’affari del figlio, i dettagli resi noti dipingono un quadro più completo di come la carica di vicepresidente di Joe Biden sia stata determinante per gli schemi commerciali della famiglia». Secondo un assistente del Congresso Usa ha dichiarato a Fox News che la famiglia presidenziale e i suoi collaboratori hanno incassato più di 24 milioni di dollari grazie agli affari all’estero di Hunter tra il 2014 e il 2019.