COME È ANDATO IL VERTICE TRA BIDEN E XI JINPING AL G20

«Il presidente Biden e il presidente Xi hanno ribadito l’intesa sul fatto che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta e hanno sottolineato la loro opposizione all’uso o alla minaccia dell’uso di armi nucleari in Ucraina»: questa nota diffusa dagli Usa dopo il vertice prima G20 Bali è di fatto l’unico vero punto di pieno contatto avuto tra Xi Jinping e Biden in quasi 3 ore di colloquio bilaterale (cui seguirà la visita del Segretario di Stato Blinken presto a Pechino). Sul resto, la distanza resta specie su Taiwan e Coree, mentre sulla Guerra in Ucraina la differenza tra Pechino e Washington è minore di quanto si potesse pensare: ecco qui di seguito i punti principali emersi, con relative dichiarazioni successive, nel vertice Biden-Xi Jinping.



TAIWAN (qui il focus approfondito)
Biden: «la politica americana di una sola Cina non è cambiata, gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi modifica unilaterale dello status quo da entrambe le parti, il mondo ha interesse a mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. Obiezioni degli Stati Uniti alle azioni coercitive e sempre più aggressive della Repubblica Popolare Cinese nei confronti di Taiwan, che minano la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione in generale, mettendo a rischio la prosperità globale»;
Xi Jinping: «la questione di Taiwan è nel pieno centro degli interessi centrali cinesi, la base delle fondamenta politiche delle relazioni Cina- Usa, e la prima linea rossa che non deve essere superata nelle relazioni Usa- Cina».



UCRAINA-RUSSIA
Xi: «La Cina è sempre stata dalla parte della pace e continuerà a incoraggiare i colloqui di pace. Sosteniamo la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina […] Sulla crisi ucraina è importante riflettere seriamente su quanto segue: primo, i conflitti e le guerre non producono vincitori; secondo, non esiste una soluzione semplice per un problema complesso; e terzo, il confronto tra grandi Paesi deve essere evitato».

COREA DEL NORD
Biden: «Tutti i membri della comunità internazionale hanno un interesse ad incoraggiare la Corea del Nord ad agire in modo responsabile […] Ho detto chiaramente al presidente Xi che penso abbia un obbligo a provare di chiarire con la Corea del Nord che non deve effettuare test nucleari a lungo raggio»;



RAPPORTI USA-CINA
Biden: «gli Stati Uniti continueranno a competere con la Cina, questa competizione non dovrebbe sfociare in un conflitto. Preoccupazioni sulle politiche economiche che non seguono le regole del mercato, che danneggiano i lavoratori americani e le loro famiglie, e i lavoratori di tutto il mondo insieme alle loro famiglie»;
Xi: «Il mondo è abbastanza grande perché due Paesi possano svilupparsi e prosperare assieme. Le due parti devono avere una corretta percezione delle politiche interne ed estere e le intenzioni strategiche dell’altro […] Nessun Paese ha un sistema democratico perfetto e c’è sempre bisogno di svilupparlo e migliorarlo: mentre gli Stati Uniti praticano il capitalismo, la Cina pratica il socialismo»

DIRITTI
Casa Bianca: «Biden ha sollevato preoccupazioni sulle pratiche della Repubblica Popolare cinese nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong e sui diritti umani in generale»;
Xi: «La Cina è contraria ad una narrazione democrazia contro autoritarismo. Le specifiche differenze fra le due parti vanno affrontate attraverso la discussione, ma solo sulla base della parità. La cosiddetta narrativa ‘democrazia contro autoritarismo’ non è la caratteristica che definisce il mondo di oggi, né rappresenta il trend dei nostri tempi»

LA STRETTA DI MANO BIDEN-XI JINPING AL G20 DI BALI

È cominciato alle 10.30 con una sonora stretta di mano il vertice più atteso di questo G20 a Bali tra il Presidente Usa Joe Biden e il Presidente della Cina Xi Jinping: 10 anni dopo il primo incontro “in presenza”, quando ancora il n.1 della Casa Bianca era il vice di Barack Obama, i leader delle due nazioni più importanti economicamente al mondo si ritrovano per provare a gettare le basi di una cooperazione a lungo termine che impedisca l’escalation da “terza guerra mondiale” (vedi casi Ucraina-Russia, Taiwan e Coreee) ma che possa riproporre la competizione geo-politico-economica tra le due superpotenze mondiali senza la “guerra” vista negli ultimi anni tra dazi e minacce da ambo i lati. «Evitiamo i conflitti», ha detto il Presidente Usa aprendo il bilaterale che durerà circa due ore a Bali.

«La posta in gioco del tanto atteso colloquio è alta – inquadra la Cnn nel presentare il bilaterale Usa-Cina alla vigilia del G20 di Bali (15-16 novembre) -. In un mondo sconvolto dall’invasione russa dell’Ucraina, dalla pandemia di Covid-19 e dalla devastazione del cambiamento climatico, le due maggiori potenze devono collaborare più che mai per infondere stabilità, invece di alimentare tensioni più profonde. Ma le aspettative per l’incontro sono basse». Biden fa sapere da fonti della Casa Bianca che con l’omologo cinese Xi si tentano diverse «aree di cooperazione», con la speranza di uscire da questo incontro «con aree in cui i due Paesi, i due presidenti e i loro team possano lavorare in modo cooperativo su questioni sostanziali», fa sapere invece il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

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Inevitabile, vista anche la mancata presenza al G20 di Bali del Presidente russo Vladimir Putin (ci sarà il Ministro degli Esteri Lavrov, sul quale tra l’altro un piccolo “giallo” è emerso in queste ore per un presunto ricovero in ospedale in Indonesia, subito smentito da Mosca), che il tema della guerra tra Ucraina e Russia sia al centro del dialogo Biden-Xi Jinping prima del G20. La cooperazione bilaterale, gli scambi economici e le opposte aree di influenza inevitabilmente perdono di importanza e valore se il clima di “terza guerra mondiale” permane in Europa e in Asia nei prossimi mesi. Per questo le relazioni tra Stati Uniti e Cina devono cominciare a decollare dopo diversi anni di scontri e sospetti reciproci: non solo Kiev però preoccupa le diplomazie, ma anche il nodo Taiwan (quello più caldo visto l’intento di Xi Jinping di riannettersi l’isola “ribelle” con Biden invece schierato a difendere Taipei) e quello tra le due Coree aggiungono tante carne al fuoco di questo bilaterale.

Xi Jinping arriva a questo vertice “forte” dell’incoronazione al terzo mandato dall’ultimo Congresso del Partito Comunista Cinese: l’economia però è in forte difficoltà a livello interno e la “politica zero Covid” continua a rendere semi-bloccato il Paese. Di contro, Joe Biden con la “non sconfitta” alle Elezioni di Midterm arriva con un’iniezione di fiducia importante che lo proietta nuovamente “fortificato” verso le Elezioni 2024; il problema è la tenuta interna del Partito Democratico, tutt’altro che gratifica dietro all’anziano Presidente che ancora non ha sciolto la riserva sul ricandidarsi. Per entrambi poi il problema inflazione non è da poco e proprio per questo una tentata cooperazione tra Biden e Xi Jinping deve in tutti i modi cercare di trovare un’argine alle tensioni internazionali che potrebbero mettere in seria difficoltà l’economia delle pur due maggiori potenze mondiali.