In Bielorussia, secondo quanto riporta Rai News, quest’oggi è stato sgomberato un campo di migranti al confine con la Polonia: in 2 mila sono stati trasferiti ed hanno trascorso la notte in un campo improvvisato, al freddo. Un bimbo è morto nelle scorse ore proprio per le basse temperature. Una portavoce di Alexander Lukashenko ha affermato che le persone che si trovano nel capannone ricevono “pasti caldi, vestiti caldi e beni di prima necessità”, ma la situazione potrebbe essere più drammatica.
Poco prima del trasferimento il presidente Alexander Lukashenko ha avuto un colloquio con Vladimir Putin. Proprio il numero uno della Russia lo avrebbe convinto ad avviare il rimpatrio dei migranti, ma intanto il capo della Bielorussia ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno lasciato sbigottita la Bbc: “Penso che sia assolutamente possibile che i clandestini siano stati aiutati dalle forze di Minsk a passare il confine con la Polonia e quindi ad entrare in Europa”, ha detto.
Bielorussia, 2 mila migranti trasferiti. Le parole di Lukashenko
Le parole di Alexander Lukashenko, pronunciate dopo che 2 mila migranti sono stati trasferiti in un campo profughi in Bielorussia, hanno creato non pochi dubbi. Il presidente, ad ogni modo, ha smentito la possibilità che il gesto possa essere stato fatto nel tentativo di dare inizio ad una crisi. “Siamo slavi, abbiamo un cuore. I nostri soldati sanno che i migranti stavano andando in Germania. Forse qualcuno li ha aiutati, ma non indagherò su questo”, ha detto.
Lukashenko ha in questo modo negato di avere invitato i migranti a entrare in Bielorussia per usarli come ‘arma ibrida’ contro l’Ue. “Ho detto loro che non li avremmo arrestati al confine, che gli avremmo tenuti lì e che se continuano ad arrivare non li fermerò, perché non stanno venendo nel nostro Paese, stanno venendo da noi. Questo è quello che ho detto, ma non li ho invitati. E per essere onesti non voglio che passino attraverso il mio Paese”, ha concluso.