«La Bielorussia rapisce migliaia di bambini ucraini». Lo rivela Telegraph, spiegando che anche Alexander Lukashenko potrebbe essere coinvolto nella deportazione forzata di bambini e, quindi, in un presunto crimine di guerra. Si stima che circa 2.150 bambini ucraini di appena sei anni siano stati portati in almeno quattro campi in Bielorussia a partire dal settembre 2022, con un numero che dovrebbe raggiungere i 3mila entro l’autunno di quest’anno. Ad alcuni di loro, inoltre, è stato impartito un addestramento militare. Il quotidiano britannico rivela anche che le prove che collegano questi crimini a Lukashenko e ad altri funzionari bielorussi sono state presentate alla Corte penale internazionale (Cpi).



«Vogliamo dimostrare al mondo che questa attività organizzata proprio da Lukashenko è un crimine di guerra. A nostro avviso, è il principale responsabile del trasferimento forzato di questi bambini in Bielorussia… ha dato direttamente istruzioni per organizzare il finanziamento di questi processi», ha dichiarato Pavel Latushka, capo del gruppo di opposizione National Anti-Crisis Management che ha presentato le accuse. Pertanto, l’indagine della CPI potrebbe ora estendersi a Lukashenko e ad altri funzionari bielorussi. La Corte, infatti, ha dichiarato di aver valutato le informazioni ricevute, ma di essere «obbligata a proteggere la riservatezza» di tali comunicazioni.



DOCUMENTI SU DEPORTAZIONE BAMBINI UCRAINI IN BIELORUSSIA

Si ritiene che alcuni dei bambini deportati in Bielorussia siano stati mandati in Russia, fino a quasi 6mila chilometri dall’Ucraina. Stando a quanto riportato da Telegraph, i bambini ucraini trattenuti in Bielorussia di solito passano per Rostov-on-Don, città russa a due ore dal confine ucraino, quella da dove Yevgeny Prigozhin, il capo dei Wagner, ha recentemente lanciato la sua ribellione armata. Da lì, vengono trasferiti in treno a Minsk, la capitale della Bielorussia, e poi portati in autobus in varie strutture, tra cui almeno quattro località identificate da ricercatori e avvocati per i diritti umani. Un documento visionato dal Telegraph porta la firma di Dmitry Mezentsev, presidente di un organismo russo-bielorusso ed ex ambasciatore russo in Bielorussia.



Il documento chiede la cooperazione tra le ferrovie statali bielorusse e russe per organizzare il «trasporto dei bambini del Donbas per la riabilitazione nella fraterna Bielorussia». Questo documento è stato presentato alla Corte penale internazionale come prova dalla Direzione nazionale anticrisi, gestita da un gruppo di esuli che si oppongono al governo bielorusso. L’organizzazione ha presentato anche altro materiale, tra cui rapporti dei media statali bielorussi che dichiarano esplicitamente lo spostamento dei bambini per ordine di Lukashenko. Il numero di bambini che saranno deportati in Bielorussia dovrebbe superare i 3mila quest’autunno, secondo documenti interni e rapporti dei media statali bielorussi.