Il ministro degli Esteri della Bielorussia, Vladimir Makei, è morto improvvisamente all’età di 64 anni. L’annuncio è stato dato dall’agenzia di stampa di Stato BelTA, la quale ha ricordato che, soltanto nei giorni scorsi, l’uomo aveva preso parte a una riunione dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto) a Erevan, in Armenia, e aveva in calendario anche un incontro con il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, nella giornata di lunedì 28 novembre 2022.
Va precisato che non sono stati forniti ulteriori dettagli circa la morte del ministro degli Esteri della Bielorussia, il quale, peraltro, era stato in passato tra coloro che si erano fatti portavoce di un miglioramento delle relazioni con l’Occidente, criticando apertamente e senza filtri la Russia, salvo poi innestare la retromarcia in occasione delle manifestazioni di piazza.
MINISTRO DEGLI ESTERI BIELORUSSIA È MORTO. L’UCRAINA INSINUA: “POTREBBE ESSERE STATO AVVELENATO”
Alla notizia della scomparsa del ministro degli Esteri della Bielorussia sono seguite reazioni ufficiali diverse da Mosca e da Kiev. Se dalla Russia la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, si è detta choccata dalla notizia della morte e ha fatto pubblicamente le proprie condoglianze, il consigliere del Ministero dell’Interno dell’Ucraina, Anton Gerashchenko, ha insinuato su Twitter che la dipartita di Makei potrebbe essere stata indotta da terzi.
In particolare, nel suo cinguettio, Gerashchenko ha asserito: “Vladimir Makei, 64 anni, ministro degli Esteri della Bielorussia, è morto. Si dice che potrebbe essere stato avvelenato. Makei era stato indicato come possibile successore di Lukashenko. Era uno dei pochi non sotto l’influenza russa. Le voci dicono che questo potrebbe essere un segno per Lukashenko”. Da alcune ore, infatti, circola la voce secondo cui Putin starebbe pianificando un attentato (forse finto, teso a impaurire il suo destinatario) ai danni del presidente bielorusso, così da trascinare Minsk sul campo di battaglia.