Dopo l’aumento del prezzo dei biglietti ATM dal primo gennaio 2023, i ticket necessari per viaggiare utilizzando i trasporti pubblici di Milano dovrebbero subire un nuovo rincaro. A sottolinearlo stamane è il Corriere della Sera, attraverso il suo sito online, secondo cui l’aumento dovrebbe essere di dieci centesimi. Il ticket era cresciuto a inizio anno portandosi a quota 2.20 euro, ed ora è attesa un nuova delibera sugli aumenti Istat da parte dell’Agenzia di Bacino del trasporto pubblico locale della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, l’ente che sovrintende a programmazione, regolazione e controllo del tpl, come specifica ancora il quotidiano di via Solferino.



L’organo in questione si riunirà la prossima settimana, precisamente mercoledì, e dovrà deliberare sugli aumenti derivanti dell’inflazione, e sullo stesso argomento ha già tra l’altro deliberato Regione Lombardia lo scorso 10 luglio, stabilendo per il prossimo settembre un aumento dei biglietti dei treni di Trenord del 4 per cento. La situazione è molto simile a quella che si è venuta a creare un anno fa di questi tempi, quando il biglietto per i mezzi pubblici dell’Azienda meneghina era stato aumentato di 20 centesimo. In questo caso l’aumento, che dovrebbe scattare dal primo gennaio del nuovo anno, 2024, dovrebbe essere del 4.8 per cento, per un equivalente quindi di circa 10 centesimi.



BIGLIETTI ATM IN AUMENTO A GENNAIO 2024? A PALAZZO MARINO SERVONO 10 MILIONI DI EURO

La Lega, come spiega il Corriere della Sera, si è opposta all’aumento del prezzo dei ticket, definendo la questione “inaccettabile”, così come fatto sapere dal capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, Samuele Piscina. Il Partito Democratico e i Verdi hanno invece chiesto all’assessora Censi di evitare che il rincaro venga ufficializzato, anche perchè la stessa, alla fine del mese scorso (giugno 2023), aveva annunciato che non ci sarebbero stati di qui a breve ulteriori aumenti.

Il Comune di Milano deve però nel contempo trovare 10 milioni di euro, fondi necessari per coprire il “delta” che le agenzie di trasporto chiedono per l’adeguamento Istat e soldi che Palazzo Marino starebbe facendo fatica a trovare.