Bill Clinton fece irruzione negli uffici di Vanity Fair e minacciò la redazione affinché non diffondesse articoli sull’amico Jeffrey Epstein, accusato di traffico sessuale. La rivelazione arriverebbe da una lettera scritta da Virginia Giuffre, la storica accusatrice del finanziere americano, ad una giornalista del Daily Mail. Non è chiaro, tuttavia, come la donna abbia appreso dei fatti in questione.
L’ex presidente degli Stati Uniti era infatti un contatto fidato per il finanziere, che si è suicidato nel 2019 in attesa del processo a suo carico. Tra gli altri, nella lista, ci sono anche il principe Andrea, il politico Donald Trump, il cantante Michael Jackson e l’astrofisico Stephen Hawking. L’elenco di 187 nomi è stato in parte desecretato soltanto pochi giorni fa per volontà della giudice Loretta Preska. È impossibile però appurare un eventuale coinvolgimento di questi personaggi noti negli affari illeciti di Jeffrey Epstein, se fossero suoi clienti o semplicemente amici e conoscenti.
“Bill Clinton minacciò Vanity Fair per difendere Epstein”, l’indiscrezione
Che Bill Clinton e Jeffrey Epstein fossero in stretti rapporti, tuttavia, sembrerebbe essere stato appurato, anche in virtù delle indiscrezioni secondo cui l’ex presidente degli Stati Uniti fece irruzione negli uffici di Vanity Fair per difenderlo. Un rumors che difficilmente troverà delle conferme ufficiali, ma che finora non è stato neanche smentito. È da capire se il settantasettenne deciderà di commentare questa fuga di notizie.
Quel che è certo intanto è che nelle carte del Tribunale sui 187 nomi, in particolare, Bill Clinton viene descritto come qualcuno che “aveva viaggiato con Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e che avrebbe potuto avere informazioni sulla condotta” del finanziere e della sua complice. Virginia Giuffre, la storica accusatrice, ha aggiunto ulteriore pepe ad una vicenda ricca di indiscrezioni, su cui l’imputato non può più dire la sua dal 2019, quando ha deciso di togliersi la vita.