Proseguono le voci e le ipotesi su Bill Gates e il suo impegno per trovare un vaccino contro il Coronavirus: filantropia o interesse economico, magari addirittura con la volontà di “controllare” l’intera umanità impiantando un microchip in tutti coloro che riceveranno il vaccino? Il tema era caldo soprattutto ad aprile, quando si erano scatenate illazioni di ogni genere sull’operato di Bill Gates per il vaccino: alcune bufale clamorose come la presunta scritta sulla sede della Bill and Melinda Gates Foundation, ma altre preoccupazioni sono state espresse anche da voci più credibili.



Ieri il tema “microchip per tutti” è tornato di nuovo d’attualità e allora proviamo di nuovo a chiederci: cosa c’è di vero? Molto si deve al fatto che già dal 2015 Bill Gates avesse lanciato l’allarme sui rischi potenzialmente devastanti dell’impreparazione ad affrontare una pandemia.



Da qui addirittura ipotesi che il fondatore di Microsoft fosse all’origine dell’epidemia di Coronavirus, punto questo senza dubbio chiarito e per il quale Bill Gates non ha alcuna responsabilità.

BILL GATES E VACCINO: ACCUSE SENZA PROVE

Resta la discussione sul vaccino, che vede Bill Gates già da anni nel mirino dei NoVax e delle teorie cospirazioniste che tirano in ballo anche la criptovaluta globale e il microchip per tracciare tutti. Il Coronavirus sarebbe dunque un pretesto per diffondere questo vaccino con “microchip incorporato”. Evidentemente non c’è alcuna prova di tutto ciò. Ci si basa su un progetto teorico finanziato dalla Fondazione Gates nel quale si ipotizzava un vaccino che contenesse anche un cloud di dati medici accessibili però soltanto su consenso dell’individuo.



Tutto questo resta però finora a livello teorico e gli allarmi di Bill Gates sull’impreprazione del mondo a una pandemia nascevano dall’impegno filantropico in materia sanitaria. Altro punto delicato è quello della “patente d’immunità“: Gates spinge perché si arrivi presto a identificare un modo per stabilire con certezza chi è guarito da Coronavirus (o si sarà vaccinato, quando ciò sarà possibile), per chi lo contesta è invece un modo per “schedare” la gente.

In realtà trovare un modo per capire chi possa dirsi al sicuro dal Coronavirus sarebbe importante per tutti gli Stati, per ripartire in sicurezza nelle attività. Insomma, il campo in cui opera Bill Gates si presta inevitabilmente a dietrologie e sospetti, che però al momento devono essere considerati appunto dietrologie e sospetti, senza nulla di accertato. Per ora dunque “l’imputato” Bill Gates va assolto, se non altro per insufficienza di prove a suo carico.