«Pessimista su come sarà l’autunno nell’emisfero settentrionale»: non usa mezzi termini Bill Gates nell’intervista odierna a La Stampa, dove illustra i possibili prossimi step per la ricerca scientifica anti-Covid (di cui è direttamente coinvolto con la propria fondazione che dona milioni di dollari per il vaccino, ndr). Secondo il fondatore di Microsoft «Se non avremo gli interventi necessari, il numero dei morti anche negli Usa tornerà ai livelli della primavera». Di contro però Bill Gates spiega che, al netto del pessimo autunno che sta per arrivare, sono a buon punto diversi vaccini promettenti con autorizzazione della FDA o della MHRA entro fine anno: «Se i vaccini saranno efficaci, anche con un livello di vaccinazione del 60 per cento, fermeremo la diffusione esponenziale della malattia. Il prossimo anno porteremo giù il numero dei morti, e nel 2022 la pandemia finirà».



BILL GATES, L’ATTACCO A TRUMP

Mentre proprio oggi il Presidente Usa ha annunciato l’arrivo del vaccino Usa nelle prossime 4-8 settimane, Bill Gates non placa la propria critica feroce contro l’amministrazione Trump sulla gestione della pandemia Covid-19. È proprio l’accesso al vaccino infatti il vero discrimine per il prossimo futuro mondiale: «farà la differenza. Secondo gli studi dalla Northeastern University, se i primi due miliardi di dosi andranno solo ai Paesi ricchi, avremo il doppio dei morti». In termini di previsioni sui vaccini in via di definizione, al momento la «Pfizer è l’unica che potrebbe riuscirsi in tempi rapidi», spiega ancora Bill Gates documentando come la propria fondazione sia concentrata su quelli che possono essere prodotti in grande scala, con un costo basso, fra 2 e 3 dollari a dose. «Ciò include – spiega ancora il benefattore – AstraZeneca Oxford, Novavax, Johnson & Johnson e Sanofi. Cerchiamo di vedere se funzionano e costruiamo una capacità di produzione globale, per oltre un miliardo e mezzo di dosi all’anno». Su Trump però pesano, secondo Gates, i tanti «errori contraddittori di questi mesi. In termini di ricerca hanno dato più soldi di tutti gli altri messi insieme, moltiplicati per due; per la produzione nei Paesi poveri non si sono mossi. Io spero ancora che questa amministrazione, o un’altra che verrà, lo faccia; dedico molto tempo affinché succeda». Non solo, conclude Bill Gates nel suo colloquio con La Stampa, «L’amministrazione non collabora con l’Oms. Sono in disaccordo, lo considero un errore. È increscioso che molte dichiarazioni del presidente abbiano fatto percepire una certa contrarietà alla riuscita della sperimentazione sui vaccini. Quando sarà finita, gli Usa dovranno fare un esame molto approfondito, per capire come prepararsi alla prossima pandemia».

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