Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, ha annunciato di non volere più essere uno degli uomini più ricchi del mondo, aggiungendo che entro il 2026 la “Bill and Melinda Gates Foundation” aumenterà le sue donazioni da 6 miliardi a 9 miliardi di dollari l’anno, tanto da avere già versato ulteriori 20 miliardi di dollari alla dotazione del fondo. Il magnate di Seattle ha manifestato l’intenzione di voler virtualmente donare tutto il (suo) patrimonio alla Fondazione in modo tale da uscire dalla lista dei più abbienti del pianeta.



Bill Gates, su Twitter, si è detto preoccupato per la pandemia, il conflitto tra Ucraina e Russia, i cambiamenti climatici e la parità di genere negli Stati Uniti d’America, ma “sono ancora ottimista. Queste battute d’arresto stanno accadendo nel contesto di due decenni di progresso storico e credo che sia possibile mitigare i danni e tornare ai progressi che il mondo stava facendo. Personalmente ho l’obbligo di restituire le mie risorse alla società nei modi che hanno il maggiore impatto per ridurre la sofferenza e migliorare la vita. E spero che anche altri in posizioni di grande ricchezza e privilegio si facciano avanti in questo momento”.



BILL GATES E GLI OBIETTIVI DELLA FONDAZIONE

Come evidenziato da Rai News, la Fondazione, creata da Bill Gates con l’allora moglie Melinda French Gates nel 2000, ha come obiettivo primario “migliorare l’assistenza sanitaria, ridurre la povertà, ampliare le opportunità educative e aumentare l’accesso alla tecnologia. Tra le cause sostenute da Gates figurano anche importanti media e secondo il sito MintPress, mentre gli imperi mediatici di altri miliardari sono abbastanza noti, il denaro versato da Gates all’editoria non lo è”.

Proprio MintPress ha scritto che Gates, attraverso la Bill and Melinda Gates Foundation, ha effettuato donazioni per oltre 300 milioni di dollari per progetti mediatici: “I destinatari – si legge su Rai News – comprendono molte delle più importanti testate giornalistiche americane, tra cui Cnn, Nbc, Npr, Pbs e The Atlantic. Gates sponsorizza anche una miriade di influenti media stranieri, tra cui Bbc, The Guardian, The Financial Times e The Daily Telegraph nel Regno Unito nonché importanti giornali europei come Le Monde (Francia), Der Spiegel (Germania) e El País (Spagna), così come emittenti globali come Al-Jazeera”.