Anche negli Usa si inizia a pensare ad una Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. La capacità del Paese di ridurre le restrizioni dipenderà dalla capacità intervenire in maniera aggressiva e tracciare i nuovi casi del virus. A dirlo è stato nelle passate ore Bill Gates alla CNN. Nonostante gli esperti abbiano spiegato che le riaperture non dovrebbero avvenire prima del 1 maggio, diversi Stati Usa si stanno già preparando all’allentamento delle misure restrittive finora imposte. Il fondatore di Microsoft, la cui fondazione ha studiato a lungo le pandemie ed è ora impegnata nella battaglia contro il Coronavirus, ha commentato tale tendenza spiegando che solo perchè nelle aree che stanno mirando alla ripartenza si sono verificati piccoli focolai, non è detto che il rischio sia inesistente. La preoccupazione diffusa è che una ripartenza troppo anticipata possa provocare una seconda ondata del virus negli Stati Uniti, più letale della prima. Un rischio che il Paese sta correndo al fine di riprendersi dalla crisi economica causata dall’emergenza. Bill Gates in merito ha commentato: “Se riaprono, possono tornare alla crescita esponenziale di infezione da coronavirus e competere con New York”. Le riaperture, inoltre, permettendo alle persone di muoversi in altre parti del Paese andrebbero a provocare un rallentamento della fase di recupero dalla pandemia.



BILL GATES E IL PIANO PER LA FASE 2 NEGLI STATI UNITI

Bill Gates ha quindi spiegato come dovrebbe avvenire una Fase 2 ottimale e con pochi rischi. Le riaperture a suo dire dovrebbero avvenire a fasi, in linea con quanto raccomandato dagli esperti di salute ed economia, tra cui l’Oms. Occorrerà capire quali elementi della società sono ritenuti essenziali al punto da tornare al lavoro. Occorrerà attuare misure di sicurezza man mano che si procede con le riaperture e garantire test diagnostici e tracciamento dei contatti al fine di avere un quadro ancora più preciso del virus. “Quello che non sappiamo è (se) torniamo leggermente alla normalità, quali attività creano il rischio di un rimbalzo?”, si è domandato Gates. Secondo i piani suggeriti dagli esperti per far ripartire l’economia, il Paese avrebbe dovuto eseguire milioni di test diagnostici ogni settimana prima che le restrizioni potessero essere rimosse in modo sicuro. Stando a quanto riferito da Gates, presto negli Usa potrebbero esserci tra 400 e 500mila test al giorno anche se ciò, a suo dire, è “appena sufficiente per fare davvero il monitoraggio”.



Al momento i test eseguiti negli Usa sono circa 4 milioni anche se il dottor Anthony Fauci, membro della task force della Casa Bianca ha assicurato che potrebbero preso aumentare. Gates ha tuttavia sottolineato gli errori commessi su questo piano, tra carenze e disuguaglianze nell’accesso ai test. Con l’aumento dei test si potrà procedere ad una lenta ripresa di vari ambiti dell’economia anche se Gates non ha nascosto una certa ingenuità del Paese nel capire quali siano i settori ai quali dare la priorità. Secondo lui occorrerà puntare su segmenti di “alto valore” dell’economia come le scuole, la produzione e l’edilizia senza dimenticare l’uso di mascherine e distanziamento sociale anche in questa nuova fase. Infine Bill Gates ha parlato anche di un possibile vaccino che però, a suo dire, non arriverà prima di 12-18 mesi.

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